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Meravigliare. Esplorare. Motivare. Orientare. Attorno a questi quattro concetti chiave, prende il via la nuova edizione del tirocinio residenziale del progetto Me.Mo. (Merito e Mobilità Sociale), promosso dalla Scuola Superiore Sant’Anna da martedì 7 a giovedì 9 maggio e rivolto a 120 studentesse e studenti al quarto anno delle scuole superiori, selezionati in base al merito e alla provenienza da contesti di possibile fragilità economica e sociale. L’obiettivo di Me.Mo., programma completamente gratuito di orientamento nato nel 2013, finanziato attraverso risorse del PNRR e sostenuto dalla Fondazione Il Talento all’Opera Onlus e dalla Fondazione Bernardo Villa Gicaber Onlus, è quello di sostenere studentesse e studenti di merito provenienti da contesti socio-economici fragili (first generation student) verso una scelta universitaria più consapevole.
Un’esperienza immersiva dentro il campus universitario
Il programma dei tre giorni residenziali è stato studiato affinché si sperimentino lezioni partecipate, esperienze laboratoriali, simulazioni di test per l’ammissione agli studi universitari, momenti di scambio aperto con docenti, influencer e personalità di spicco, con il duplice obiettivo di condividere tematiche di attualità, ma anche di raccontarsi nei propri percorsi di studio e lavoro. Un tassello importante per raggiungere una maggior consapevolezza dei percorsi e delle scelte sta anche nella possibilità di vedere da vicino la realtà universitaria, vivendo il collegio e incontrando ricercatrici e ricercatori, studentesse e studenti anche nei momenti conviviali.
Meravigliare, esplorare, motivare, orientare per immaginare il futuro
Il programma verte attorno ai quattro concetti chiave che sottendono la filosofia di Me.Mo.: meravigliare, esplorare, motivare, orientare. Le persone capaci di fare la differenza devono avere la possibilità di meravigliare, andando a incidere sulle sfide cruciali del nostro tempo come la lotta al cambiamento climatico e gli obiettivi di sviluppo sostenibile (martedì 7 maggio); di esplorare, conoscendo da vicino i laboratori dove si fa ricerca nel campo della robotica, dell’intelligenza meccanica, delle biotecnologie (mercoledì 8 maggio); di motivare, comprendendo la realtà moderna, immaginando il futuro e dando libero spazio alle idee e alla creatività, dalla robotica alla filosofia (mercoledì 8 maggio). Infine, l’obiettivo è quello di provare a orientare o ‘disorientare’ i partecipanti, attraverso una migliore conoscenza degli strumenti a disposizione per scegliere e di sé stessi, come individui e futuri studenti e studentesse (giovedì 9 maggio).
Il programma e il talk con Agnese Pini
L’evento di apertura è in programma martedì 7 maggio alle ore 15, con i saluti istituzionali di Sabina Nuti, rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna e di Patrizia Alma Pacini, presidente della Fondazione Il Talento all’Opera Onlus. Previsti gli interventi di Nicola Vitiello, delegato della Scuola Sant’Anna in materia di mobilità sociale e responsabile scientifico del Laboratorio di Robotica Indossabile, e di Sara Barsanti, coordinatrice del progetto MeMo.
Tra i personaggi pubblici che parteciperanno a questa edizione del tirocinio residenziale, si segnala la presenza di Agnese Pini, giornalista e direttrice di QN, La Nazione, il Resto del Carlino, Il Giorno, che incontrerà le studentesse e gli studenti nel talk ‘La generazione più informata nella storia dell’umanità’ in programma mercoledì 8 maggio alle ore 18.30. La direttrice Pini affronterà le sfide della società contemporanea, raccontando la propria esperienza di studentessa universitaria, tra scelte e dubbi, fino ad arrivare al suo attuale percorso professionale, mettendo in luce la forza e le opportunità che l’informazione (e il linguaggio con cui si racconta) ha sulle nuove generazioni. L’intervento sarà trasmesso in diretta streaming sul canale YouTube della Scuola Sant’Anna e di QN.
“Con questo progetto vogliamo avvicinare la nuova generazione al mondo universitario, a prescindere dalle condizioni di partenza. Molto spesso, infatti le decisioni a 17 anni risultano già “scritte” o per ragioni culturali, sociali, economiche oppure perché aspettative, ansie e difficoltà impediscono una scelta libera, ma anche una non scelta, un ripensamento, un errore da cui imparare, da cui ripartire. Me.Mo. vuole evitare la retorica della velocità, del risultato a tutti i costi e ripartire dagli studenti come individui nel loro lungo percorso di vita” dichiara Sara Barsanti, coordinatrice del progetto Me.Mo.