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Dopo aver ricevuto l’appoggio dei partiti del centrodestra, la candidata a Sindaco di San Giuliano Terme Ilaria Boggi ha incassato stamani il sostegno di una lista civica.
Un sodalizio per il quale ha preso la parola la candidata più giovane, la ventiseienne Lisa Maggini, che ha affermato di battersi per una San Giuliano Terme più inclusiva, sostenibile e innovativa, “una città che non solo preserva il suo ricco patrimonio storico e culturale, ma che guarda anche al futuro con coraggio e ottimismo”, seguita da Elisabetta Mazzarri. Già in passato candidata a Sindaco, l’ex esponente di punta del Pd sangiulianese ha ribadito l’amore per la sua terra e ha esaltato il valore del civismo (“quando le strutture partitiche mostrano palesi debolezze è fondamentale e salvifico l’intervento di tutti quei cittadini che armati di buona volontà desiderano collaborare con le proprie competenze alla riuscita del bene comune”) riconoscendo in Ilaria Boggi la persona giusta per fare da collettore di tanti che pur provenendo da storie diverse ritengono che sia importantissimo lavorare in una direzione nuova e inclusiva. Significativo l’intervento di una sostenitrice d’eccezione, la Presidente della Fondazione Teatro Verdi di Pisa Patrizia Paoletti Tangheroni, per la quale la lista civica farà la differenza perché mette insieme persone diverse legate da un progetto di cambiamento, “incarnato da una persona credibile, preparata e che sa ascoltare le persone. E che ha un programma chiaro ma aperto a ogni possibile revisione durante tutta la consigliatura”.
Nel suo discorso, Boggi ha parlato del coraggio, necessario per reagire a un clima brutto; per indignarsi alla creazione giornaliera di occasioni pubbliche dì visibilità che consentano di presentarsi in pubblico con la fascia tricolore, “una cosa ai limiti e oltre i limiti della indecenza”; per pensare a una comunità in cui non contino le tessere che si hanno in tasca o le associazioni di cui si fa parte, ma le persone, la loro creatività, il loro talento. Le loro energie, che vanno liberate.
La candidata a Sindaco ha ricordato la presenza di persone che alla sinistra hanno in buona fede creduto e ne sono rimaste deluse, e di altre “che non si riconoscono più nel modo in cui questo comune viene governato, soprattutto perché non vengono ascoltate”.
Da qui l’esortazione a mettersi insieme per risolvere i tanti problemi di un comune fermo, immobilizzato da un potere sempre uguale, che rivendica la continuità. “Un comune tagliato fuori dalle grandi partite del turismo, dei trasporti, dell’energia. Un comune che non valorizza le frazioni e chi fa volontariato. Un comune che rischia di subire i contraccolpi di una gestione regionale della sanità disastrosa. Un comune che trascura le domande di sicurezza che vengono dal territorio“.
Forte la convinzione di farcela, sintetizzata dalla battuta finale: “E la sinistra ufficiale, quella del PD e dei suoi satelliti? Lasciamola perdere… soprattutto l’8 e il 9 giugno!”