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Si intitola “Stilisti rivoluzionari che hanno emancipato le donne” l’evento del prossimo venerdì 22 marzo (museo della Grafica, Lungarno Galilei, inizio ore 17.30) all’interno del cartellone “Marzo delle donne”, organizzato dal Comune di Pisa, assessorato alle pari opportunità. In programma un convegno e la esposizione di alcuni tra i capi più iconici della moda italiana (esposizione fino al 31 marzo). Sarà presente, tra gli altri, Rodrigo Basilicati Cardin, direttore della Maison Cardin.
«Fra i temi trattati – spiega l’assessore alle pari opportunità Gabriella Porcaro – ho scelto di dedicare uno spazio particolare alla moda e ad alcuni degli stilisti che hanno reinterpretato certi capi di abbigliamento, nei loro significati simbolici, accompagnando la donna mentre si apre nuove strade nel mondo affermando la propria identità. La figura femminile, a ritmo di forme nuove, geometrie, tagli e nuove lunghezze, si è liberata di stereotipi per raggiungere una quasi completa parità di genere».
Al museo della Grafica, infatti, saranno esposti, sotto la direzione di Diego Fiorini, capi iconici di abbigliamento femminile di alcuni dei principali stilisti che hanno avviato una rivoluzione femminile attraverso la moda, tra questi YSL, Valentino, Chanel e Cardin.
«Sarà un’occasione non solo per riflettere sugli stili rivoluzionari nella moda ma anche di approcci ecosostenibili nel campo dell’haute couture e dell’imprenditoria – prosegue Gabriella Porcaro -. Chanel ha introdotto il jersey e le taglie oversize con linee morbide che scivolano sul corpo femminile proprio per voler sottolineare l’indipendenza della donna che non resta ingessata in abiti stretti, ma che indossa vestiti adeguati ad affrontare con la massima operosità la vita sociale di tutti i giorni. YSL, con il suo stile androgino, fa un ultimo passo per l’emancipazione rompendo gli schemi, abbandonando i vitini di vespa e proponendo lo smoking da donna declinato dal tailleur maschile. YSL farà un lavoro di alta sintesi affermando l’uguaglianza dei sessi lanciando l’estetica genderless. Valentino che con le sue collezioni sottolinea l’indipendenza del corpo femminile dallo sguardo maschile e dalle aspettative della società, esplorando nuove relazioni fra stoffe e corpo. L’evento avrà la partecipazione straordinaria di Rodrigo Basilicati Cardin, pronipote di Pierre Cardin, direttore artistico e proprietario de la Maison, il quale in via del tutto eccezionale esporrà a Pisa alcuni dei capi conservati al Museo di Parigi, fra cui il celebre ‘manteau rouge’ degli anni ‘50, e ci parlerà della moda affermata da suo zio considerato uno dei più avanguardisti del brand Cardin da lui stesso ereditato. Pierre Cardin, infatti, che ha lavorato anche per Dior, afferma innovative collezioni, che rivendicano uno stile fuori dagli schemi e dalle regole, adatte a tutte le donne in carriera, dando vita ad abiti unisex senza trascurare l’eleganza femminile. Rodrigo, sulla scia di Pierre Cardin che introdusse il sintetico, prosegue con lo stile ‘space age’, lo stile delle forme geometriche e progetta collezioni con una combinazione di materiali riciclati, riducendo l’impatto della produzione. Egli sperimenta tessuti alternativi, dimostrando che si può fare tutto anche con tessuti eco responsabili come gli scarti di tessuto metallico usati per rivestire i satelliti del progetto Copertinicus, di cui vedremo alcuni capi perché secondo lo stilista ‘non c’è futuro senza design consapevole’».
Nel corso del convegno (inizio ore 17.30) sono previsti i saluti istituzionali di Gabriella Porcaro, assessore alle pari opportunità del Comune di Pisa, Alessandro Tosi, direttore del museo della Grafica, Elena Del Rosso, presidente del museo della Grafica, Lucia Vergine, presidente Fidapa BPW Italy- sezione di Pisa, Diego Fiorini, direttore dalla Fondazione Cerratelli. A seguire gli interventi di Rodrigo Basilicati Cardin, direttore della Maison Cardin, Giulia Maccianti, imprenditrice di moda, e di Alberto Presutti, specialista in codici comportamentali nell’ospitalità. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con Fidapa, la Maison Cardin e il museo della Grafica.