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La Giunta Comunale ha approvato giovedì 28 marzo una delibera per intitolare il ponte ciclopedonale sull’Arno che collega i quartieri di Riglione e Cisanello a Ugo Melani.
«Procediamo all’intitolazione del ponte di Riglione a Ugo Melani, così come promesso alla famiglia quando inaugurammo l’infrastruttura – dichiara il sindaco di Pisa, Michele Conti. Il ponte sorge infatti in corrispondenza dell’area dove un tempo vi era il passo di barca che collegava le due sponde dell’Arno, dallo scalo di Riglione alle Piaggia di Cisanello. Un servizio che dal 1945 al 1980 è stato svolto da Melani, che per tanti anni ha traghettato persone e merci attraverso il fiume, diventando un punto di riferimento per tantissimi cittadini per i quali la sua barca rappresentava l’unico modo per raggiungere in poco tempo Pisa dalle campagne. Il nuovo ponte sull’Arno, ricucendo i due quartieri di Riglione e di Pisanova e dando la possibilità agli abitanti di Riglione di raggiungere a piedi o in bicicletta la città, si ricollega idealmente al servizio svolto per decenni da Melani e per questo motivo abbiamo ritenuto opportuno omaggiare la sua figura attraverso l’intitolazione dell’infrastruttura».
«Omaggiamo e ricordiamo un uomo vero – dichiara l’assessore ai servizi demografici, Gabriella Porcaro – che con profondo amore ogni giorno dal 1945 al 1980, sotto il sole e sotto la pioggia, ha fatto da Caronte con la sua barca tra le due sponde dell’Arno dando la possibilità a molte persone, che non se lo potevano permettere, di attraversare il fiume e raggiungere Pisa in poco tempo dalla campagna di Riglione. Questa intitolazione è un tributo a un uomo che ha impegnato tutta la sua esistenza per gli ultimi e per le persone in difficoltà, come è stato detto un punto di riferimento per la generazione dei pisani degli anni ‘30/’40. Aver deciso di intitolare a lui proprio un ponte, spero sia un ulteriore modo per rappresentare il suo percorso di uomo che ha dimostrato di appartenere alla comunità con spirito di generosità, che si è sempre contraddistinto nel suo continuo cercare l’integrazione e il dialogo fra i quartieri limitrofi della campagna e la città. La toponomastica è anche un modo per ringraziare chi ha ben operato e chi merita di essere onorato dai propri concittadini».