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Coerentemente con quanto scritto a suo tempo in merito ad un eventuale aumento di capienza del settore popolare, annunciamo la nostra decisione di rientrare in Curva Nord a partire dalla gara di lunedì 1 aprile con il Palermo. Rimanere fuori è stata una presa di posizione forte, difficile, ma allo stesso tempo, per noi, obbligata. Ci siamo espressi più volte in merito alle motivazioni alla base della nostra scelta: dalla repressione delle ultime domeniche con la caccia al “portoghese”, alla penalizzazione di chi aveva con sè regolare titolo di ingresso, all’impossibilità, per i ragazzi, di seguire la partita dal settore popolare (per una determinata fascia d’età non è facile gestire la spesa di un abbonamento soprattutto quando i tempi stringono perché la maggior parte di questi vola via in prelazione).
Riteniamo comunque che ne sia valsa la pena. I 500 biglietti in più, frutto di alcuni lavori oggettivamente svolti a tempo di record, sono andati esauriti nel giro di poche ore: è la dimostrazione che la capienza del settore popolare non è adeguata alla richiesta (e siamo in una stagione dove la squadra non sta lottando per le primissime posizioni). Di tutto questo abbiamo parlato, finalmente, anche con la società, successivamente alla famosa conferenza stampa; si è trattato di un incontro a 360°, “chiarificatore” e costruttivo. Anche in quella sede abbiamo spiegato che la nostra “lotta” non si fermerà certo con l’aggiunta dei 500 posti. Questo deve essere solamente un primo passo. Sappiamo tutti che per far diventare nuovamente idonea la capienza si deve superare lo scoglio dell’omologazione ridotta a 10.000 posti (scelta a posteriori disastrosa, ereditata da una vecchia gestione). Sappiamo tutti che l’aumento del settore Curva è stato possibile solamente “grazie” alla mancata disponibilità di 500 posti in gradinata (causa lavori di ristrutturazione), E’ per questo che, momentaneamente, ci accontentiamo di questi numeri. Ma invitiamo le parti a mettersi subito al lavoro, in modo concreto, efficace, e discreto, così che dalla prossima stagione si possa avere uno stadio idoneo alle esigenze della piazza.
Per quanto riguarda i tifosi che più volte, in queste settimane, ci hanno invitato ad entrare “perché la squadra ha bisogno”, vorremmo spiegargli che, per noi, questo è stato un modo per far bene al Pisa. A volte bisogna fare dei sacrifici per poi gioire, essere in qualche modo lungimiranti: è importante il Pisa di oggi così come quello di domani. E ad alcuni principi, soprattutto per la nostra mentalità, non potevamo passar sopra. Ad ogni modo, ricordiamo che in questo periodo, alla nostra maniera, siamo sempre stati accanto alla squadra, sia in trasferta (anche in quelle più lontane tipo Cosenza, dove la maggioranza dei presenti, solitamente, fa parte proprio dei gruppi ultras), sia mettendo striscioni di incitamento ai campi di allenamento, oppure facendoci vedere nel tragitto e accompagnando il pullman della squadra fino allo stadio. Tutto questo sempre a modo nostro. Chi ci chiedeva di entrare, con tutto il rispetto, lo faceva con il biglietto in mano e la possibilità di guardarsi in serenità la partita. Noi, anche stavolta, abbiamo preferito sposare la causa dei molti che questa possibilità non la avevano.
Questa nuova “ripartenza”, come detto, vuole essere anche un invito, a tutte le parti in causa, per mettere da parte gli screzi passati. Il campionato sta volgendo al termine e dobbiamo utilizzare questo periodo di serenità per unire tutte le componenti su un unico obiettivo, il bene di Pisa e del Pisa S.C. Per prima cosa, bisogna salvare la categoria. Poi vedremo. Sicuramente, ci sarà bisogno di tutti e per questo invitiamo intanto i tifosi neroazzurri a stringersi compatti attorno alla squadra, a portare con sé qualsiasi tipo di vessillo neroazzurro per colorare la Curva e l’intero stadio, e a far esplodere all’Arena tutta la passione e il tifo repressi in questi mesi.