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Il Ministero dell’Ambiente ha dato il via libera con prescrizioni all’eco-mostro Darsena Europa: usando una tautologia afferma non esistere una “opzione zero” se si vuole far arrivare a ridosso delle Secche della Meloria giganti marini portacontainers che pescano fino a 20metri. Non si pone neanche il problema che quasi tutti i porti italiani lavorano per quell’obbiettivo e che spetterebbe proprio al Ministero individuare quello con le condizioni ambientali meno sfavorevoli.
Il progetto finale della Darsena Europa prevede un molo nord che si estenderebbe in mare nella fase finale per oltre 3000metri, dove attraccherebbero grattacieli galleggianti di oltre 20 piani, di altezza, a pieno carico, di quasi 60m! Gli effetti sul litorale pisano non sono di fatto noti: potrebbero essere catastrofici. Sicuramente definitivo lo stravolgimento totale della linea di costa e lo sconvolgimento del paesaggio, un aspetto non trascurabile per località turistiche.
Le condizioni poste dal Ministero sono pannicelli caldi.
Da escludere totalmente secondo noi il sabbiodotto, una sorta di TUBONE, sotterraneo che dovrebbe portare sulle spiagge a nord i sedimenti che si accumuleranno alla foce dello Scolmatore, il canale artificiale nel quale confluiscono oltre al depuratore civile ed industriale di Pontedera, diversi fossi minori, per lo più fortemente inquinati da scarichi civili come il Canale dei Navicelli. Quei sedimenti non sembrano idonei per ripascere le spiagge del litorale pisano e oltre tutto porterebbe per la maggior parte acqua inquinata e il divieto di balneazione viaggerebbe nel tubo insieme alla sabbia!
Ma anche il Sand Engine proposto dal Comune di Pisa appare una soluzione illusoria e inefficace.
Occorre smettere di qualificare come “compensative” quelle che sarebbero solo opere di lieve mitigazione del danno. Il danno, prima di tutto, non va fatto. Secondo La Città ecologica la Darsena Europa è un’opera ambientalmente non sostenibile in sé e quindi da non realizzare.
La priorità per tutta la costa toscana è un’altra e lo hanno dimostrato gli ultimi eventi meteomarini che hanno portato all’allagamento da mare del litorale. Le previsioni scientifiche danno, in assenza di una decisa riduzione delle emissioni climalteranti, un innalzamento del livello del mare da uno fino a 2,5m al 2100.
A giudizio de La Città ecologica la VIA del Ministero sottovaluta questi possibili impatti dei cambiamenti climatici sull’opera.
Il Comune di Pisa deve abbandonare la logica delle illusorie “compensazioni” e chiedere alla Regione di assumere l’adattamento della costa ai cambiamenti climatici come obiettivo prioritario.
La Regione deve subito decidere di abbandonare la realizzazione della Darsena Europa e di dirottare i 240 milioni di euro da essa stanziati per quell’opera verso l’elaborazione e l’inizio della realizzazione di un piano di adattamento ai cambiamenti climatici per la città di Livorno ed il litorale pisano, affidato ad esperti italiani e stranieri di livello internazionale.