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In via sperimentale l’Università di Pisa mette a disposizione della propria comunità alcuni distributori gratuiti di assorbenti compostabili. L’iniziativa promossa dalla Commissione per lo Sviluppo Sostenibile di Ateneo (CoSA) in collaborazione con il Comitato Unico di Garanzia sarà presentata giovedì 21 marzo alle 11 al Polo Piagge (Via Giacomo Matteotti, 11).
L’installazione dei distributori è al momento in tre Poli, Piagge, San Rossore 1938 e Fibonacci. L’iniziativa è accompagnata da una campagna per superare lo stigma e il tabù delle mestruazioni in un’ottica di sostenibilità.
“Gli assorbenti che saranno a disposizione in Ateneo sono 100% di cotone organico, senza profumi, compostabili, non contengono plastica o microplastiche, sono senza cloro e ipoallergenici – spiega la professoressa Elisa Giuliani prorettrice per la Sostenibilità e l’Agenda 2030 – I distributori saranno messi negli antibagni e sono gratuiti. Speriamo che la nostra comunità universitaria ne faccia un uso responsabile e consapevole”.
“L’accesso ai prodotti mestruali negli spazi universitari è una questione di riconoscimento di un aspetto fisiologico – sottolinea la professoressa Renata Pepicelli delegata del rettore per le attività in Gender Studies and Equal Opportunities – che può riguardare tutti gli aspetti della vita, quelli economici, culturali, della salute. E’ necessario normalizzare questa dimensione della vita delle donne, cominciando a chiamare le cose con il loro nome, quindi mestruazioni non “le mie cose” o “il marchese” o quel “periodo del mese” e facendo sentire le donne a loro agio nei luoghi di studio e di lavoro”.
L’aspetto ambientale è sottolineato anche da Danila Scalzo e Margherita Capitani, rappresentanti della Comunità studentesca della Commissione di sostenibilità.
“Crediamo molto in questa iniziativa dell’Ateneo – sostengono le due studentesse – i prodotti mestruali monouso adesivi sono mediamente composti per il 90% di plastica, l’utilizzo di un assorbente convenzionale equivale a immettere nell’ambiente circa 2 grammi di plastica non biodegradabile, circa quanto 4 sacchetti della spesa”.