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Pisa, Sindaco Conti: “Accorciare distanze tra giovani e istituzioni. Con i ragazzi non si usino manganelli, si deve usare l’esempio”

Di seguito l’intervento del Sindaco di Pisa, Michele Conti, questo pomeriggio in Consiglio Comunale su fatti accaduti a Pisa lo scorso 23 febbraio.

«Credo sia doveroso che il consiglio comunale, prima degli altri argomenti all’ordine del giorno, svolga oggi una seria e approfondita discussione sui fatti che si sono svolti venerdì in via San Frediano, quando purtroppo abbiamo dovuto assistere a una pagina buia per la nostra città. Nell’immediatezza dell’accaduto ho dichiarato tutta la mia amarezza da Sindaco di una città che è famosa nel mondo per la concentrazione di saperi, intelligenze, bellezza balzata, invece, infelicemente alle cronache nazionali per un fatto così negativo. Ho avuto modo di parlare con molti cittadini preoccupati a buon diritto, dopo aver visto le immagini crude che abbiamo visto tutti».

«Sin da subito, quella mattina, ho contattato Questore e Prefetto per chiedere conto dell’accaduto. Poi nel pomeriggio di venerdì li ho incontrati, ero doverosamente presente alla riunione del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza pubblica che si è tenuto in Prefettura, ribadendo loro che le immagini circolate sui social rimandano a un tempo che credevamo appartenessero al passato nella nostra città e non vogliamo certo che torni.

Le forze dell’ordine fanno un lavoro prezioso per garantire la sicurezza dei cittadini e capisco che non sia facile, in certe occasioni, gestire l’ordine pubblico. Ma proprio per non intaccare la fiducia che i cittadini devono avere negli uomini in divisa, si deve poter criticare il loro operato con serenità quando necessario. La maturità di una democrazia si misura anche su queste basi. A tutti deve essere permesso di manifestare le proprie idee, non solo perché lo dice la Costituzione, ma perché lo impone il nostro vivere civile, la nostra crescita come persone e come comunità».

«Abbiamo avuto notizia di un’inchiesta aperta dalla Procura di Pisa per accertare eventuali responsabilità, sono fiducioso che verrà fatta piena luce sui fatti. Ma voglio essere altrettanto chiaro: spetta ai magistrati accertare le responsabilità, non al consiglio comunale. Noi abbiamo un compito più delicato: evitare il pericolo concreto che i nostri ragazzi perdano fiducia nelle istituzioni. Sono i ragazzi che maggiormente hanno patito il periodo del Covid, a cui abbiamo chiesto molto e a cui presentiamo un mondo pieno di preoccupazioni e di conflitti nel contesto internazionale. A loro dobbiamo delle risposte affinché non si abbandonino alla rabbia o alla sfiducia, ma continuino a far sentire la loro voce. A questo proposito oggi li accogliamo in consiglio comunale, solo il primo di necessari momenti pubblici per parlare di quanto è successo. Abbiamo già annunciato che mercoledì si terrà qui in Comune la Consulta dei Giovani in cui abbiamo invitato gli studenti di tutte le scuole cittadine. Giovedì parteciperò al momento di confronto organizzato da Liceo Russoli insieme ai rappresentanti delle altre istituzioni presso la scuola per incontrare direttamente gli studenti e parlare con loro. Ritengo importantissimo in questo momento per i ragazzi affrontare un lavoro di rielaborazione dei fatti accaduti insieme a tutta la comunità della scuola. Dobbiamo capovolgere la brutta esperienza vissuta dai ragazzi e trasformarla in occasione positiva di ascolto e confronto a livello cittadino che li veda protagonisti. Solo così potremo ricostruire quel rapporto di fiducia tra giovani cittadini e istituzioni che soprattutto a Pisa, città universitaria per eccellenza, che attrae un’intera popolazione di studenti e giovani, è fondamentale tenere vivo. Ognuno di noi si deve fare parte attiva per accorciare le distanze fra i giovani e le istituzioni. Così facendo faremo un buon servizio a loro, a noi stessi e alle istituzioni che rappresentiamo».

«Faremmo invece un pessimo servizio, tentazione che ho percepito in certi comportamenti e in certe prese di posizione in questi giorni, a strumentalizzarli soltanto per lucrare un po’ di consenso politico. Pisa ha una tradizione di partecipazione democratica molto forte e radicata. Fin da venerdì la città ha reagito, in varie forme, non solo attraverso le molte persone che venerdì sera erano in Piazza dei Cavalieri. A prescindere da chi governa a Roma o a Palazzo Gambacorti, i Pisani condividono la necessità di un impegno comune per la pace, la democrazia, la convivenza civile».

«Un impegno che ho fatto mio da Sindaco di questa città ma anche come cittadino, perché a Pisa le manifestazioni degli studenti si devono svolgere senza il pericolo che nessuno si faccia del male. E da genitore, perché sento vicina la preoccupazione di molte mamme e molti babbi che ho sentito in questi giorni: insegniamo ai nostri figli a essere liberi rispettando le regole, a crescere con una coscienza critica non pensando solo a sé ma anche al mondo intorno. Con i ragazzi non si devono usare i manganelli, si deve l’esempio ma questo vale per tutti».