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La situazione dell’inquinamento atmosferico in città, pur migliorato nell’ultimo decennio, rimane preoccupante.
Per rimanere alle sole polveri sottili, ci sono stati alla centralina di via del Borghetto, dall’inizio del 2024, 33 superamenti del valore guida per le PM2,5 individuato dalla OMS per la protezione della salute umana e 9 superamenti delle PM10. In 52 giorni.
Il tutto in presenza di temperature dell’atmosfera più alte della media del periodo per effetto del riscaldamento globale, che favoriscono la dispersione degli inquinanti.
L’inverno-non inverno riduce anche l’inquinamento urbano prodotto dai vari tipi di riscaldamento domestico e fa sì che l’inquinamento odierno sia prevalentemente dovuto alla mobilità urbana, tuttora centrata sull’uso dell’auto privata.
Per ridurre questo inquinamento che produce annualmente morti premature (e contestualmente ridurre le emissioni climalteranti), è necessario realizzare un sistema dei trasporti che sia al contempo ecologico ed efficiente. Per fare ciò è indispensabile ridurre drasticamente l’utilizzo dell’auto privata: è necessario che, in tempi relativamente brevi, questa modalità di spostamento diventi marginale in città in un sistema incardinato sulle alternative sostenibili quali il trasporto pubblico non inquinante e la mobilità attiva (ciclistica e pedonale).
È necessario passare presto dalla città per le auto alla città per le persone, ribaltando il modello centrato sull’auto: le risorse non devono essere più spese per nuove strade, rotatorie e parcheggi ma per realizzare infrastrutture che favoriscano in tutti i modi la mobilità ciclistica e quella pedonale e il mezzo pubblico puntando con decisione a realizzare una rete tranviaria che costituisca la spina dorsale di un sistema di trasporto pubblico moderno e efficiente, in grado di movimentare ogni giorno molte decine di migliaia di persone in città e nell’area vasta costiera.
La scelta della mobilità ecologica richiede anche un radicale ripensamento della distribuzione dello spazio urbano, con l’ampliamento della ZTL a tutta l’area interna alle mura a partire dai lungarni, con contestuale drastica riduzione dei permessi di accesso ad essa.
Occorre la riduzione della larghezza delle carreggiate stradali riservate alle auto per fare spazio alle infrastrutture del trasporto pubblico,a marciapiedi spaziosi e privi di qualsivoglia barriera architettonica, a piste ciclabili in sede protetta. Sarà indispensabile anche ridurre progressivamente i parcheggi per i non residenti, facendo funzionare a pieno regime quelli scambiatori, resi fruibili tutti i giorni della settimana e ben collegati al centro. Occorre ridurre l’incidentalità urbana attraverso la moderazione del traffico e la realizzazione di Pisa città-30, al fine di garantire la sicurezza di pedoni e ciclisti.
Una serie di misure quindi che vadano tutte nella direzione di disincentivare l’uso dell’auto ed incentivare la mobilità ecologica.
Quanto siano gravi e nocivi l’inquinamento atmosferico e il cambiamento climatico è cosa ormai nota; come è noto cosa si debba fare per ridurne gli effetti. Occorre solo muoversi con decisione in quella direzione.