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Il Comune di Pisa annuncia un nuovo studio (non si sa da chi svolto, non è pubblicato sul sito) sugli effetti che la Darsena Europa avrebbe sul litorale da Calambrone a Tirrenia. Le notizie tecniche sono scarne sia sull’entità annuale dell’erosione indotta sia sulla proposta del comune per mitigare tali effetti.
Dalle notizie riportate dalla stampa c’è da rimanere sconcertati.
Il progetto finale della Darsena Europa prevede un molo nord che si estenderebbe in mare per circa 3100metri! Uno stravolgimento totale della linea di costa.
Gli effetti sul litorale pisano non sono di fatto noti: potrebbero essere catastrofici. Sicuramente definitivo lo sconvolgimento del paesaggio, un aspetto non trascurabile per località turistiche.
Per far accettare questo eco-mostro prima sono stati promessi cinque milioni di metri cubi di sabbia provenienti dal dragaggio del Porto di Livorno. Poi, dopo che le analisi hanno dimostrato che quel piatto di lenticchie era avariato, la proposta del TUBONE, cioè un sabbiodotto sotterraneo che dovrebbe portare sulle spiagge a nord i sedimenti che si accumuleranno alla foce dello Scolmatore, notoriamente inquinato.
Ora il Comune scarta, giustamente, il Tubone e tira fuori una nuova proposta, “moderna”, si dice, il Sand Engine (letteralmente “motore a sabbia”): lo fanno i mitici olandesi!
Consiste nel depositare lungo la costa grandissime quantità di sedimenti fino a realizzare delle penisole o isole di sabbia che gli agenti atmosferici provvedono a distribuire sulle spiagge.
Molte sono le perplessità:
• le correnti costiere non sono in quel paraggio ideali per il “sand engine”, a causa dell’effetto di ridosso del megaporto;
• le sabbie al largo dove sarebbero? Da studi del passato non furono mai trovate; ci sarebbero quelle erose a San Rossore e depositate al porto di Viareggio, ma sarebbero comunque troppo poche e dovrebbero tornare dove sono partite. Ma il Sindaco non ne parla.
• le quantità di sabbia proposte sono ridicole: 100.000/200.000 metri cubi sono una “pennellata di bianco”. In Olanda hanno usato in un caso oltre 21,5 milioni di metri cubi per una spesa di 70milioni di euro.
Occorre smettere di qualificare come “compensative” quelle che sarebbero solo opere di lieve mitigazione del danno. Il danno, prima di tutto, non va fatto. Secondo La Città ecologica la Darsena Europa è un’opera ambientalmente non sostenibile in sé e quindi da non realizzare.
La priorità per tutta la costa toscana è un’altra e lo hanno dimostrato gli ultimi eventi meteomarini che hanno portato all’allagamento da mare del litorale. Le previsioni scientifiche danno, in assenza di una decisa riduzione delle emissioni climalteranti, un innalzamento del livello del mare da uno fino a 2,5m al 2100.
Il Comune di Pisa deve chiedere alla Regione di assumere l’adattamento a questo scenario come assolutamente prioritario.
La Regione deve subito decidere di abbandonare la realizzazione della Darsena Europa e di dirottare i 240 milioni di euro da essa stanziati per quell’opera verso l’elaborazione e l’inizio della realizzazione di un piano di adattamento ai cambiamenti climatici per la città di Livorno ed il litorale pisano, affidato ad esperti italiani e stranieri di livello internazionale.