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Il Documento Unico di Programmazione approvato dalla maggioranza non solamente prevede molte più tasse per i pisani ma è carente in politiche per lo sviluppo, sociale e nuovi interventi per i quartieri. Insomma, un bilancio che negli ultimi anni si è aggravato e che oggi evidenzia sempre di più le sue debolezze in quanto per far quadrare i conti si registra l’aumento spropositato della TARI, dell’addizionale IRPEF per le fasce sopra i 15.000 di Isee e fino a 50.000, del costo dei parcheggi e della ZTL, dell’occupazione del suolo pubblico e della tassa di soggiorno. Ma questa giunta sta lasciando sulle spalle dei pisani ben 28 milioni di mutui in soli 3 anni.
In questi due giorni di consiglio abbiamo ribadito come a fronte di queste richieste di sacrifici per i cittadini pisani le proposte di intervento sono assolutamente insufficienti. Un DUP che non guarda allo sviluppo, con nessuna proposta sul turismo e sul commercio, una mancanza totale di investimenti nel trasferimento tecnologico e nella formazione di nuove competenze per le nuove professionalità, un silenzio assordante sulla vivibilità nei quartieri, la sicurezza, le manutenzioni e il contrasto al rischio idraulico. Un capitolo della cultura non solamente assente ma sempre attento a non offrire percorsi e iniziative che raccolgano artisti e proposte contemporanee e moderne del nostro territorio con una rilettura diffusa e ampia della storia e dei protagonisti, spesso molti dimenticati, della nostra città.
Un Documento che non pone azioni positive sul tema dell’accesso alla casa, del contenimento del caro energia, del contrasto alle nuove povertà, della proposta su politiche sociali e sanitarie e potenziamento dell’offerta formativa. Un Documento però che non guarda al futuro perché non contiene alcuna azione concreta di sostegno alle associazioni per le loro attività, per i giovani, gli studenti e i precari, che non pone al centro alcuna idea di innovazione urbana tecnologica e ambientale, che non ripensa i propri spazi con alcun investimento che non prova a creare occasioni di lavoro e formazioni.
Abbiamo provato con oltre 100 emendamenti e 14 ordini del giorno a modificarlo: 34 emendamenti e 3 ordini del giorno sono stati approvati e senza dubbio le proposte che sono state inserite, sui temi, tra gli altri, della disabilità, della formazione, dell’edilizia, dell’utilizzo degli spazi, sullo sport, sulla memoria, sulle infrastrutture, sull’impegno per le opere a difesa del litorale e sulle politiche sugli animali, non possono che migliorarlo in parte.
La maggioranza ha però bocciato la maggior parte delle proposte declinando temi quali l’educazione all’affettività, il contenimento della tassazione, la riqualificazione dei quartieri, la garanzia dei tirocini retribuiti, il potenziamento dei servizi comunali, l’aggiornamento del piano di protezione civile, la manutenzione allo stadio, la previsione di piani e hub per il lavoro, l’innovazione, il contrasto alla povertà, l’impegno su cultura e turismo, il sociale e l’accesso alla casa e ai servizi.
Un DUP che non solamente non abbiamo votato ma che continueremo a provare a cambiare con azioni concreti perché non è questa la Pisa che immaginiamo.