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Presso l’Auditorium Maccarrone a Pisa si è tenuta martedì 12 dicembre la presentazione dei risultati del progetto di realizzazione dei Bilanci di Genere della Provincia di Pisa e della Unione Valdera, alla presenza di Massimiliano Angori, Presidente Provincia di Pisa, Mirko Terreni, Presidente Unione Valdera, Alessandra Nardini, Assessora Istruzione, Formazione, Lavoro, Università e Pari Opportunità della Regione Toscana, Maria Antonietta Scognamiglio, Consigliera provinciale con delega alla Programmazione Rete scolastica, Formazione e Patto per il Lavoro, Arianna Cecchini, Sindaca delegata alle Pari Opportunità dell’Unione Valdera e Giulia Fioravanti ricercatrice Sociolab, la società che ha accompagnato gli enti nel percorso di elaborazione dei rispettivi bilanci di genere.
UN PERCORSO PARTECIPATO E INEDITO. I bilanci che vengono presentati sono il risultato dell’attuazione del progetto “Azioni di parità in Provincia di Pisa”, in riferimento all’Azione 1 (“Definizione di un sistema di gender mainstreaming attraverso l’elaborazione/redazione e pubblicazione di bilancio di genere da parte delle Province e dei Comuni”) finanziato dalla Regione Toscana grazie all’avviso pubblico emanato dalla Regione nel 2022 e denominato “Sostegno alla parità di genere e alla cultura di genere”, finalizzato a rafforzare il sostegno alla parità di genere nella vita sociale, culturale ed economica. I referenti di Provincia e Unione Valdera hanno così lavorato a stretto contatto con i consulenti della Società Sociolab, attraverso una serie di incontri per effettuare analisi dei dati di contesto, analisi in parallelo dei bilanci finanziari dei due Enti sotto il profilo dell’impatto delle politiche pubbliche rispetto al genere, approfondimenti tematici tramite focus group territoriali con stakeholders ed esperti del settore.
“Per noi è stato un percorso importante – dichiara il Presidente Angori – partito da lontano che, grazie anche a un’intensa attività di concertazione territoriale con tutti i Comuni, ci ha portato alla redazione e alla sottoscrizione di un “Accordo territoriale di genere” per l’anno 2022. Da lì è partito il lavoro che ci ha portato a un risultato inedito e partecipato, il primo bilancio di genere della Provincia di Pisa”
“La redazione di questo strumento rappresenta una scelta di responsabilità nei confronti della cittadinanza – spiega il Presidente dell’Unione Valdera, Mirko Terreni – perché dà contezza delle azioni politiche e del loro impatto in termini di genere. Un documento che guarda al futuro, utile anche per le Amministrazioni stesse, per valutare l’incisività dell’azione amministrativa nello sviluppo delle pari opportunità e in cui ben si inserisce l’operato dell’Unione Valdera da sempre attenta alla pluralità di attori sul territorio e a promuovere politiche orientate alla parità di genere”.
“Vale sottolineare – chiarisce la Consigliera delegata Scognamiglio – che non si tratta di uno strumento rivolto a produrre bilanci “delle donne” o specificamente rivolti alle donne, ma piuttosto di uno strumento finalizzato a intervenire sui bilanci pubblici, tutelando sì i diritti individuali, ma in una prospettiva di interesse generale con effetti positivi per l’intera società”.
“L’Unione Valdera – dichiara la Sindaca con delega alle Pari Opportunità dell’Unione, Arianna Cecchini – da tempo guarda ai servizi svolti sul proprio territorio con uno sguardo attento alle politiche di genere; nelle attività rivolte alle famiglie, ai bambini, ai giovani, ai disabili, agli stranieri, una particolare attenzione è rivolta a garantire pari opportunità a tutti i cittadini; il bilancio di genere è un’occasione per mettere nero su bianco le nostre scelte e valutare efficienza ed efficacia delle nostre politiche”.
“Sono orgogliosa – spiega l’Assessora Regionale, Alessandra Nardini – della scelta che come Regione Toscana abbiamo fatto: tornare, dopo anni, a rifinanziare una legge regionale importante come la legge 16 sulla Cittadinanza di genere. Un impegno che ci eravamo presi in questa legislatura a cui abbiamo voluto tenere fede, finora in maniera sperimentale con le risorse residue della vecchia programmazione del Fondo Sociale Europeo stanziando 800mila euro, e adesso con l’intenzione di rendere strutturale questo rifinanziamento grazie alle risorse del nuovo settennato FSE 2021-2027; stiamo infatti già lavorando al nuovo bando che vogliamo sia pluriennale e finanziato con ancora maggiori risorse.
E’ necessario ed urgente – continua Alessandra Nardini – rafforzare le azioni che mettiamo in campo per promuovere una cultura di parità e rispetto, una piena uguaglianza di opportunità e diritti in ogni ambito della vita, superando quell’intollerabile gender gap che ancora oggi esiste e che la pandemia ha acuito e resto più evidente. Per far questo abbiamo ritenuto strategica la sinergia con le Province, che mantengono la competenza in materia di pari opportunità ma che in questi anni hanno faticato dal punto di vista delle risorse economiche e umane.
Sono davvero felice – conclude l’Assessora Regionale Nardini – che la Provincia di Pisa e l’Unione dei Comuni della Valdera abbiamo deciso di investire le risorse che come Regione abbiamo destinato al territorio pisano nella redazione del bilancio di genere, uno strumento utilissimo per analizzare come le scelte amministrative portate avanti sui territori spesso non siano neutre, ma impattino diversamente sulla qualità della vita delle cittadine e dei cittadini. Analizzare per mettersi in discussione e migliorare le politiche messe in campo ai vari livelli, nel nome di reali pari opportunità da garantire. Vengo da un Comune, quello di Capannoli, che fece proprio una scelta analoga, anni fa, sempre grazie alle risorse della legge 16 e voglio ricordare che alla presentazione di quel bilancio di genere era presente un’altra donna che nel nostro territorio si è spesa molto su questi temi e che purtroppo è recentemente scomparsa: Anna Romei, allora Assessora provinciale alle Pari Opportunità. Infine, sempre rispetto al rifinanziamento della legge 16, permettetemi di rivendicare una scelta, e di farlo adesso che si parla tanto (ma si fa poco) della necessità di educare al rispetto e alla parità, di educare all’affettivita’: aver voluto inserire come “obbligatoria” l’azione rivolta alle scuole, con la convinzione che sia fondamentale coltivare incessantemente quel cambiamento culturale di cui abbiamo bisogno, che passa in primo luogo dalle scuole e dai servizi educativi che formano le nuove generazioni”.
COSA SONO I BILANCI DI GENERE. La pubblicazione del bilancio di genere da parte delle Province e dei Comuni è uno strumento con cui un’Amministrazione, attraverso l’elaborazione di dati, statistiche e analisi centrate sul genere, può tenere conto degli effetti di genere delle scelte intraprese, al fine di migliorare la propria azione e di ridefinire così le priorità di intervento rispetto ai bisogni della cittadinanza. Redigere e pubblicare un bilancio di genere significa inoltre sensibilizzare sul tema sia le Amministrazioni, affinché rispondano in modo sempre più pertinente alle esigenze della popolazione, sia la cittadinanza, affinché pretenda risposte sempre più adeguate ai propri bisogni. Il bilancio di genere può poi, più in generale, migliorare la trasparenza ed aumentare l’accountability dell’Amministrazione, se realizzato con una struttura comunicativa chiara, semplice ed efficace che permetta di rendere più evidenti le aree di intervento interessate da disparità e di ampliare l’informazione e la partecipazione della cittadinanza alla vita politico-amministrativa.
LE CARATTERISTICHE DEL PROGETTO. La prima peculiarità attiene alla scelta dei due Enti di allinearsi nell’approccio alla costruzione del documento: da una parte, una Cabina di regia, momenti di approfondimento tematico comuni e la definizione di un filo conduttore condiviso che consente una lettura in parallelo dei due bilanci; dall’altra il riconoscimento da parte dell’Unione Valdera come della Provincia di Pisa dell’importanza e del valore di una rendicontazione di bilancio attraverso un approccio di genere anche per enti di secondo livello, le cui funzioni e competenze certo possono prestarsi meno facilmente a un’immediata lettura in questa prospettiva e di conseguenza presentare dati di minor evidenza ma non per questo meno rilevanti.
Altra caratteristica del lavoro è poi quella di essere un primo tentativo di approfondire l’impatto delle politiche dei due Enti sulla cittadinanza, tramite uno strumento in grado sia di contribuire allo sviluppo delle pari opportunità nella gestione delle politiche e nell’Amministrazione delle risorse pubbliche sia di comunicarlo alla cittadinanza in modo efficace. Tutto il documento si caratterizza infatti per l’attenzione a garantire un’accessibilità facilitata alle informazioni e ai dati che riguardano non solo l’assegnazione delle risorse ai servizi che sostengono e promuovono le pari opportunità ma più in generale la lettura del bilancio.
Infine, l’esperienza si caratterizza per la scelta di introdurre, accanto all’analisi “tradizionale”, elementi di partecipazione: da una parte, in termini di collaborazione attiva con il personale interno all’Amministrazione, dall’altra attraverso il coinvolgimento di altri soggetti, pubblici, privati e del privato sociale, in grado di arricchire la prospettiva dei dati con la rilevazione e l’analisi del punto di vista della comunità di riferimento.