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Lotta al dolore inutile: conclusi a Pisa gli incontri per promuovere la cultura delle cure palliative

Lottare contro il dolore inutile. E’ questo lo scopo delle cure palliative, rivolte ai pazienti con una malattia che non risponde più ai trattamenti. L’Azienda USL Toscana nord ovest ha promosso otto incontri, su tutto il proprio territorio, per far conoscere questo ambito di cura, di cui occorre promuovere la consapevolezza. L’ultimo si è svolto a Pisa, nei giorni scorsi, a palazzo Gambacorti.

A spiegarne i contenuti è Costanza Galli, direttrice della Cure palliative dell’ASL. “Oggi disponiamo di terapie e trattamenti così avanzati che ci siamo abituati a pensare che in una malattia non esista più la fase terminale. Non è così. Eppure tanti pazienti affetti da patologie croniche di lungo corso, che non rispondono più ai trattamenti e hanno un esito infausto, spesso continuano ad essere curati come se fossero affetti da una malattia acuta e muoiono nei pronto soccorso o nei reparti. E questo sappiamo non essere giusto né dal punto di vista etico, né dal punto di vista di un corretto percorso di assistenza al malato in ogni sua fase”.

“I dati dell’Agenzia regionale di sanità ci dicono che, nel loro ultimo mese di vita, fino al 70% dei pazienti afflitti da malattie croniche respiratorie o cardiache non intercettano i percorsi delle cure palliative. Ricerche condotte nei reparti di medicina interna evidenziano come, in percentuali non trascurabili, il giorno stesso della loro morte, ai pazienti continuino ad essere praticate Tac, esami del sangue, posizionamento del catetere venoso centrale, dialisi, chemioterapia”.

“La diffusione della cultura delle cure palliative – conclude Galli – serve per far sapere al paziente, e ai suoi familiari, che accedere a questi trattamenti non significa abbandonare le terapie utili, quanto piuttosto mettersi nelle condizioni di vivere al meglio una fase della vita che potrebbe comportare perdita di funzionalità e di autonomia, isolamento e solitudine. Le cure palliative rendono tutto questo percorso molto più sopportabile, sia per il paziente, sia per la famiglia”.

“Fondamentale è il ruolo delle associazioni – aggiunge Angela Gioia, responsabile Asl della Cure palliative a Pisa – come l’associazione oncologica pisana Piero Trivella, all’associazione Il Mandorlo, Amici di Antonella, Non Più Sola e l’associazione Asteroidea con ARPA , il cui contributo è fondamentale per dare supporto ai bisogni fisici, di autodeterminazione, di bellezza e di felicità che ogni paziente ha, anche nel fine vita”.

“Gli incontri sono stato organizzati dalla rete Urp dell’Asl – spiega Simonetta Ghezzani, responsabile Urp della Società della salute pisana – con i comitati di partecipazione aziendale e zonali, composti dalle associazioni dei cittadini e dei pazienti. In un anno abbiamo organizzato otto eventi, con l’obiettivo di promuovere un rapporto tra cittadini e sanità che non sia soltanto d consumo e di utilizzo delle prestazioni ma che si configuri anche come una sorta di alleanza, per difendere il servizio sanitario pubblico e per conoscere quei servizi, come le cure palliative, che coinvolgono tante dimensioni della vita di una persona, il suo contesto familiare e sociale”.

“Ci ha riempito di molta soddisfazione aver visto riconosciuti il nostro impegno anche dalla Regione Toscana – dice Maria Lina Cosimi, coordinatrice del Comitato aziendale di partecipazione – che, lo scorso 5 dicembre, ha conferito il primo premio a questo progetto di diffusione della cultura delle cure palliative nell’ambito del bando Buone pratiche per una partecipazione attiva. Un premio che ci sprona a continuare nella nostra azione di segnalare eventuali disfunzioni e disservizi, ma anche nel promuovere le nuove attività e servizi che l’Asl mette a disposizione dei cittadini”.