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“La parola fa eguali” spettacolo teatrale dedicato a Don Milani al Teatro Nuovo di Pisa

Alice Weiss, colta nobildonna di origine ebraica e agnostica ma vicinissima al figlio per tutta la sua breve vita. Poi Eda, la perpetua che l’ha seguito nelle parrocchie di San Donato e Barbiana. E Franca, allieva bambina della scuola Barbiana, tutte e tre interpretate dall’attrice Eva Martucci. Parte da qui “Don Milani, profeta di giustizia sociale” il percorso promosso dal Centro Studi i Cappuccini, la scuola di formazione popolare promossa nel 2015 dalle Acli provinciali di Pisa in collaborazione con il Centro Studi i Cappuccini Acli Persone Comunita, frutto del progetto di rigenerazione e riutilizzo dello storico convento del quartiere di San Giusto. Da “La Parola fa eguali”, lo spettacolo teatrale della compagnia “Teatri Reagenti” di Milano , tre monologhi scritti e diretti dal regista milanese Massimo Donati, dedicati allo sguardo di tre donne sulla vita del priore di Barbiana e su quella scuola fra i monti di cui tutto il mondo ha discusso e continua a discutere. L’appuntamento è per domenica 3 dicembre 2023 alle 21 al Teatro Nuovo in Piazza della Stazione (ingresso gratuito, per info e prenotazioni: tel. 0583.1748107 e-mail segreteria.pisa@acli.it).

“Lo spettacolo, che a nostro parere è molto bello in sé e illuminante rispetto ai valori che hanno accompagnato l’impegno del priore , è anche il punto di partenza di un percorso dal basso che proseguirà nei primi mesi del 2024 mettendo al centro proprio la figura di don Milani a cento anni dalla sua nascita e il suo impegno per la scuola, la pace e il lavoro e anche alla supremazia della coscienza rispetto all’obbedienza – spiega il presidente delle Acli provinciali di Pisa Andrea Valente -: sarà un ciclo di quattro incontri, promossi dal Centro Studi i Cappuccini fra gennaio e marzo, in cui svilupperemo questi quattro temi coinvolgendo testimoni e biografi della vicenda umana e spirituale di don Milani, dando anche parola ai suoi scritti, ma anche docenti universitari, insegnanti, educatori e attivisti del terzo settore. L’obiettivo? Riconoscere chi sono oggi i ragazzi che il priore metterebbe al centro del suo impegno”.