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”La chiusura del cavalcavia lungo la Cucigliana-Lorenzana in corrispondenza dell’abitato di Cascina rappresenta un’altra criticità per le nostre imprese di trasporto merci e apre un serio problema in termini di viabilità”. Così CNA FITA Pisa di fronte all’annuncio, da parte del Comune di Cascina, della imminente restrizione della circolazione dei mezzi pesanti sul cavalcavia lungo la strada provinciale 31 Cucigliana-Lorenzana. Nello specifico il Comune di Cascina ha emesso un’ordinanza che va a restringere il traffico ai mezzi con peso superiore ai 35 quintali e questa, fatti alla mano, assume i connotati dell’ennesimo nodo da sciogliere per i mezzi pesanti già vessati da restrizioni e vicende pedaggi inerenti la Fi-Pi-Li.
“Un nodo da sciogliere a livello provinciale e che necessita di dialogo e di puntuale concertazione per trovare una misura il minor modo possibile impattante per le nostre imprese” chiarisce la coordinatrice sindacale di CNA Pisa, Giulia Melighetti.
Ad andar nel dettaglio ci pensa Umberto Ghera, amministratore dell’impresa Codice SR e associato CNA Pisa: “Il ponte sull’Arno di Lugnano risulta sostanzialmente irraggiungibile e quelli della Botte e di Calcinaia sono ormai da tempo chiusi: questo significa, facile intuirlo, che le nostre imprese si trovano a fronteggiare un’assenza completa di viabilità per raggiungere le zone nevralgiche di Vicopisano e Lugnano. Che dire poi dell’odissea che devono fronteggiare per raggiungere Bientina e Altopascio? Transitare per l’uscita Pontedera est è diventato impossibile a causa della congestione di traffico e dei numerosi cantieri presenti sulla Fi-Pi-Li”
Ecco che, conclude CNA FITA Pisa con una nota “chiediamo un tavolo con tutte le parti interessate portando la problematica almeno a livello provinciale poiché il problema non può essere ristretto al Comune di Cascina ma serve l’impegno di tutte le istituzioni interessate per dare delle risposte concrete e con tempistiche certe al tessuto produttivo del nostro territorio. Il rischio è la paralisi dell’economia nella zona con conseguenze negative per le attività produttive e commerciali”.