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Un grande classico, Romeo e Giulietta, con la regia di Gigi Proietti, inaugura la Stagione di Prosa 2023-24 del Teatro di Pisa (realizzata in collaborazione con Fondazione Toscana Spettacolo). “Ho amato molto la prima versione di Romeo e Giulietta, e amo molto questo nuovo allestimento, simile ma diverso”, con queste parole Gigi Proietti – i cui anniversari di nascita e di morte ricorrono il 2 novembre – presentava la sua ultima versione del capolavoro shakespeariano Romeo e Giulietta, che andrà in scena sul palco del Verdi SABATO 4 novembre (ore 17 e ore 21) e DOMENICA 5 novembre (ore 17).
Nel cast spiccano Matteo Vignati e Mimosa Campironi nei ruoli dei due protagonisti, Diego Facciotti nel ruolo di Mercuzio, Sebastian Gimelli Morosini di Paride. Tra gli altri, Martino Duane interpreta il padre dei Capuleti, Roberto Mantovani il padre dei Montecchi, Massimiliano Giovannetti è infine Frate Lorenzo mentre Loredana Piedimonte è la Balia. Le scene sono firmate da Fabiana Di Marco, i costumi sono di Maria Filippi, i contributi musicali di Roberto Giglio; Francesca Visicaro è assistente alla regia.
I biglietti per i tre spettacoli si possono acquistare direttamente al Botteghino del Teatro di Pisa oppure attraverso il servizio di biglietteria telefonica (050.941188); possibile anche l’acquisto online (esclusivamente a prezzo intero) su www.vivaticket.com. Info 050 94111.
Romeo e Giulietta nelle parole di Gigi Proietti
“Ho sempre pensato che la festa a casa Capuleti fosse una specie di sliding doors, che attraversata o evitata conduce a storie diverse. Se Romeo decidesse di non andare alla festa? E se tutta la storia fosse solo il sogno di una giovane mente eccitata dall’amore? E se fosse proprio l’amore la chiave che apre le porte del tempo proiettandoci nell’eterna favola dei due innamorati? Da qui sono partito per decidere di collocare la prima parte ai nostri giorni. La festa è un ballo in maschera, che dopo il primo sguardo e la fatidica scintilla si trasforma in un sogno di epoche lontane. Il pubblico si vedrà riflesso nella storia, in un gioco di specchi in cui si raccontano due realtà, due secoli, due mondi.
Così, se nella prima parte gli amici e Mercuzio danno voce alle loro passioni come rapper leggeri e Giulietta è una ragazzina di buona famiglia che canta e suona rock, e tutto è un vortice di energia e di gioia, poi la musica cambia, ci porta in un altro tempo e rigenera il mito. La storia si ripete e il rituale d’amore e odio non va a buon fine, come un rito iniziatico in cui l’eroe non riesce a superare la prova. Nessuno dei giovani oltrepassa il confine della maturità, nessun adulto li sa accompagnare nel viaggio. Si passa dai giochi alla tomba, come in ogni tempo può accadere, in una tristissima favola avvelenata dall’odio, che si trasforma nell’ecatombe di un futuro. Per quanto fresca fosse la precedente compagine di attori, questa volta la scelta è stata di cercare interpreti ancora più giovani, a sottolineare la spaccatura fra generazioni. O forse l’età degli interpreti è la stessa, ma è la mia prospettiva che sta cambiando e guardo questa compagnia con l’affetto che ho sempre avuto per i miei allievi e per tutti i colleghi più giovani con i quali ho condiviso il mio lavoro”.