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Un invito a riscoprire una delle figure più importanti del medioevo pisano e italiano. È quanto inviano alla cittadinanza l’Università di Pisa e il Comunecon l’incontro “Burgundio da Pisa: Viaggiare e tradurre nel medioevo”, che si terrà giovedì 16 novembre (ore 16:00) presso la Sala delle Baleari in Palazzo Gambacorti. Momento divulgativo a cui interverranno l’Assessore alla cultura del Comune di Pisa, Frida Scarpa, il Rettore dell’Università di Pisa, Riccardo Zucchi, e Cristina D’Ancona, docente di Storia della filosofia medievale presso il Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Ateneo pisano e direttrice del Centro di studi interuniversitario GrAL (Greco Arabo Latino).
La presentazione di Palazzo Gambacorti precede l’inaugurazione del percorso guidato su Burgundio e la sua opera, che avverrà in occasione dell’incontro di studio annuale del centro GrAL, quest’anno dedicato alle traduzioni in latino, siriaco, armeno e arabo di un’opera sul cosmo falsamente attribuita ad Aristotele, in programma dal 20 al 23 novembre presso il Centro Congressuale Le Benedettine. Il percorso è dedicato al giurista, diplomatico e traduttore pisano, di cui ricorre l’830° anniversario della morte
“L’epoca che noi chiamiamo ‘medioevo’ è caratterizzata da un’attività di traduzione straordinariamente intensa, sia dal greco in arabo che dal greco in latino e dall’arabo in latino – spiega la professoressa Cristina D’Ancona – In questo contesto Burgundio è stato un attore di primaria importanza, con la sua opera di trasposizione dal greco al latino dei testi di Aristotele, Galeno, Giovanni Crisostomo, Giovanni Damasceno e di alcuni passi del Digesto: conduce i suoi contemporanei oltre confini non solo linguistici, ma anche culturali, favorendo quella fondamentale circolazione del sapere che ha caratterizzato il medioevo, specialmente nell’area mediterranea”.
Oggi meno noto di Fibonacci (m. dopo il 1241), che diffuse la matematica degli arabi nel mondo di lingua latina, ma non meno importante, Burgundio da Pisa (n. 1110 circa – m. 1193) fu tra coloro che nel XII secolo contribuirono al nuovo slancio culturale che avrebbe caratterizzato i secoli successivi, inaugurando il lungo e affascinante cammino che dal medioevo conduce al Rinascimento.
Raffinato traduttore dal greco, sempre in viaggio tra Pisa e l’Oriente, Burgundio con la sua opera favorì, infatti, quella circolazione di opere filosofiche e scientifiche che tanta importanza ebbe nello sviluppo del pensiero moderno. A lui, ad esempio, si deve la traduzione per intero o in parte di molte opere di Galeno su cui si baserà l’insegnamento della medicina a Montpellier, Parigi, Bologna e Padova. Ma Burgundio fu un traduttore instancabile: filosofia, teologia, medicina e diritto.
La memoria di Burgundio da Pisa, scomparso il 20 ottobre 1193, fino ad oggi era affidata quasi unicamente all’iscrizione marmorea posta sulla sua tomba conservata nella chiesa di S. Paolo a Ripa d’Arno e recentemente restaurata. Qui, nell’epitaffio i suoi contemporanei lo celebrano come “Dottor dei dottori”, “gemma preziosa dei maestri” che “insegnò tanto le regole necessarie ai poeti, quanto l’arte dei medici” e che “tutto quello che è umano, o che spetta alla terra, o che si trova sotto il sole, o che è possibile a sapersi, […] seppe”.
A distanza di 830 anni dalla sua scomparsa, la sua figura è stata riportata alla luce dagli studi condotti dal Centro di studi interuniversitario GrAL (Greco Arabo Latino), nato nel 2006 da un accordo tra l’Università di Pisa e l’Università di Padova e di cui oggi fanno parte studiosi provenienti da: Università degli Studi di Napoli Federico II, Università di Pavia, Università di Roma “La Sapienza”, Università di Torino, Accademia dei Lincei di Roma, Centre national de la recherche scientifique (CNRS), École Pratique des Hautes Études (Parigi), Commissio Leonina (Parigi), Institute of Ismaili Studies (Oxford).