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La Giunta comunale ha approvato la proposta del bilancio di previsione 2024-2026, insieme al Documento Unico di Programmazione, che si compone del Piano delle Opere Pubbliche, del Piano biennale acquisti servizi e forniture, del Piano di Alienazione e Valorizzazione Patrimoniale. Lo schema, inviato all’organo di Revisione, sarà sottoposto al vaglio della Commissione comunale bilancio prima di approdare al Consiglio Comunale per l’approvazione definitiva, come da consuetudine, prima di Natale.
«Lo schema di bilancio di previsione che abbiamo approvato in Giunta – dice il sindaco Michele Conti -, mira a mantenere la qualità dei servizi, tenendo conto degli aumenti che si registrano in tutti i settori e che investono anche la pubblica amministrazione. Purtroppo, alla fase post pandemica che ha caratterizzato in maniera importante la vita delle persone e delle imprese, con ripercussioni anche sui bilanci degli Enti Locali, si è aggiunta la crisi internazionale che si è aperta con la guerra in Ucraina, generando la crescita senza freni dei costi dell’energia e, purtroppo, il recente conflitto a Gaza che rende maggiormente instabile il quadro politico ed economico mondiale. A queste incertezze, che influenzano la vita di molte persone e anche i mercati, si aggiungono anche i picchi di crescita inflazionistica che stiamo vivendo in tutta Europa, soprattutto in Italia. Anche a Pisa il livello dell’inflazione che ha raggiunto un livello cumulato negli ultimi due anni di quasi il 16%, percentuali che non venivano registrate dagli anni Ottanta. In questo contesto difficile, lo schema di bilancio del Comune di Pisa non può non tenere conto di questi fattori, i cui effetti si sono già manifestati nel 2022, con oltre 2,5 milioni di euro di spese per maggiori consumi energetici. Non bastano più economie di bilancio e tagli mirati, operazioni che hanno caratterizzato la nostra azione politico amministrativa nei primi cinque anni e che continueremo a mettere in atto laddove possibile, ma si rendono necessari dei ritocchi alle entrate tributarie ed extratributarie per far fronte al fabbisogno dell’Ente che deve fare i conti con costi aumentati in termini di beni e servizi. Questo anche alla luce del quadro normativo nazionale che, fino allo scorso bilancio, tenendo conto di questi aumenti generalizzati, consentiva di applicare riserve di bilancio anche alla parte corrente, per permettere agli amministratori locali di coprire spese ordinarie. Dal prossimo bilancio il legislatore non consente più queste misure straordinarie e quindi dobbiamo agire sulle leve di tasse e tariffe. Lo facciamo mantenendo le caratteristiche fondamentali dei bilanci precedenti, quindi con azioni e misure concrete di sostegno alle fasce più deboli della popolazione e, soprattutto, compiendo una scelta politica precisa che tiene fuori da questi ritocchi al rialzo le famiglie: il costo dei servizi a domanda individuale, rette dei nidi, servizio mensa e scuolabus, rimane invariato e, in assoluto, con tariffe tra le più basse della Toscana. Così come, sul fronte delle entrate tributarie, abbiamo deciso di non aumentare l’IMU, mai toccata in questi anni.
Un modesto adeguamento, per la prima volta da molti anni, si rende necessario per l’addizionale IRPEF, con un incremento dello 0,05% per le fasce medie, mentre rimane invariata la fascia più bassa, fino a 15 mila euro di reddito, e rimangono ovviamente confermate le esenzioni già previste nel regolamento, totali per la fascia fino a 12.000€.
Alcune tariffe avranno degli incrementi del 20%, come per esempio quelle riguardanti i permessi ZTL per i veicoli commerciali, i parcheggi di via Piave, via Cammeo e Calambrone e l’imposta della pubblicità. Il suolo pubblico vedrà un +16%.
Adeguamenti che servono a mantenere le esigenze di spesa corrente e gli equilibri di bilancio, per garantire i servizi, sicurezza e solidarietà ai cittadini pisani, per sostenere il mondo dell’associazionismo, della cultura, dell’assistenza sociale alla popolazione, e investendo ancora sul turismo e sulla valorizzazione delle tradizione storiche pisane
Discorso a parte merita la tassa di soggiorno che, grazie all’aumento di 1 euro che abbiamo deliberato, permetterà al Comune di incassare oltre 1 milione di euro in più; una tassa che non grava sui pisani ma che potrà portare a Pisa risorse utili per la valorizzazione dell’indotto turistico.
Lo schema di bilancio che abbiamo approvato continua a sostenere i due pilastri degli investimenti e dello sviluppo. Puntiamo in modo deciso sulle opere pubbliche, continuando nel lavoro iniziato, per rendere Pisa più funzionale, bella e accogliente.
L’Amministrazione continuerà ad investire nella crescita professionale e nel ricambio generazionale del personale dipendente, come avvenuto negli ultimi anni, a fronte di moltissimi pensionamenti. Viene confermata la grande attenzione alle spese in conto capitale per gli investimenti in opere pubbliche e lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria della città, indispensabili per lo sviluppo virtuoso e per il miglioramento della qualità della vita dei nostri concittadini. Nel corso del 2024 troveranno attuazione, molti degli interventi finanziati con gli importanti fondi del PNRR, che grazie alla capacità della Giunta e degli uffici comunali sono estremamente significativi.
In conclusione, quello che presentiamo al Consiglio, ma anche all’intera Città, è un bilancio in salute, che nonostante le difficoltà, prevede significative prospettive di crescita e sviluppo, con una forte attenzione al welfare e al sostegno alle fasce più deboli della popolazione».
Bilancio di previsione 2024 Il bilancio 2024 del Comune di Pisa è di quasi 223 milioni La spesa corrente è di circa 141 milioni mentre quella in conto capitale di 33 milioni di euro. Alla voce entrate correnti sono previste entrate tributarie (TITOLO I) pari a € 91 milioni; entrate da trasferimenti (TITOLO II) pari a € 9,3 milioni; entrate extratributarie (TITOLO III) pari a € 39 milioni. Mentre per le entrate in conto capitale ci sono quelle da contributi agli investimenti, alienazioni patrimoniali (5,5 milioni), altre entrate (TITOLO IV) pari a € 27 milioni, cui sono da aggiungere le entrate straordinarie al titolo V legate al recesso da Interporto (800 mila euro), a cui aggiungere la previsione da accensione di prestiti pari a ulteriori 7 milioni di euro.
Alla voce uscite sono previste uscite di spesa corrente (TITOLO I) per € 141 milioni, cui sono da aggiungere i rimborsi di prestiti (TITOLO IV) per 3,4 milioni. Mentre sono previste uscite in conto capitale (TITOLO II) per € 33 milioni
Il costo del personale La spesa corrente per il personale prevista per il 2024 ammonta a 30.642.000 milioni di euro (era 30.122.914 milioni di euro nel 2023), pari al 21,7% della spesa corrente (era del 22,8% nel 2023), ma al costo complessivo occorre aggiungere i valori degli aumenti contrattuali dovuti alla sottoscrizione dei contratti nazionali di lavoro.
Livello di indebitamento. La previsione di bilancio si compone anche della previsione di ulteriori 7 milioni di mutui, che saranno stipulati tuttavia, solo in relazione all’assenza di adeguate risorse straordinarie. Anche in relazione all’estinzione a breve di alcuni vecchi mutui, il quadro dell’indebitamento complessivo si mantiene solo in lieve crescita per il 2024 di circa 3 milioni, per poi ritornare intorno ai 21 milioni nel bilancio 2026.
Principali aliquote Invariate per il 2024 le aliquote IMU, mentre si è reso necessario un modesto adeguamento per l’addizionale comunale IRPEF, finora mai aumentata, con un ritocco dello 0.05% delle aliquote per le fasce medie e un gettito stimato maggiore di circa 250.000 euro. Rimane ovviamente inalterata la fascia base fino a 15 mila euro di reddito, e rimangono ovviamente confermate le esenzioni già previste nel regolamento, totali per la fascia fino a 12 mila euro. Aumentano le aliquote per gli scaglioni di reddito da 15 a 28 mila passano da 0,60% a 0,65%; da 28 mila a 50 mila passano da 0,70% a 0,75%; la fascia superiore è già al massimo consentito dalla legge.
Per la TARI, il PEF 2024 è già stato approvato da ATO Toscana con una deliberazione a valenza triennale, e pertanto il Consiglio Comunale sarà chiamato con la manovra di bilancio anche ad approvare le aliquote per famiglie ed imprese entro il prossimo mese di aprile come previsto dal quadro normativo (tenendo conto dell’aumento del costo complessivo del servizio rifiuti svolto da Retiambiente attraverso Geofor e che deve per legge essere interamente coperto dalla tariffa).
Sul fronte del canone patrimoniale, che ricomprende sia la vecchia imposta sulla pubblicità che il vecchio canone di occupazione del suolo pubblico (Cosap), sono previsti aumenti, del 16 % (suolo pubblico) e del 20% (pubblicità), adeguandoli né più né meno al valore cumulato dell’inflazione del biennio appena trascorso, percentuali non ritoccate da oltre 10 anni.
Sul fronte delle Opere Pubbliche lo schema di Documento Unico di Programmazione (Dup) ricomprende il Piano degli Investimenti, con tutti gli interventi previsti nel triennio, che sarà come detto caratterizzato anche dall’avvio di molti degli interventi finanziati con i fondi del PNRR.