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“La scienza che non c’era. L’informatica e i prossimi cento anni del Cnr”, questo il titolo dell’evento aperto al pubblico ed alle scuole che si terrà a Pisa crocevia e culla di quella scienza che non c’era: l’informatica.
Il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) conclude le celebrazioni per il suo Centenario con un evento dedicato a studenti e appassionati di informatica: “La scienza che non c’era. L’informatica e i prossimi cento anni del Cnr”, questo il titolo dell’evento che si terrà a Pisa, presso l’Auditorium dell’Area Cnr, martedì 14 novembre dalle 10 alle 12.30. L’evento è organizzato da: Istituto di Calcolo e Reti ad alte prestazioni (Cnr-Icar), Istituto di Informatica e Telematica (Cnr-Iit) e Istituto di Scienze e Tecnologie dell’Informazione “A. Faedo” (Cnr-Isti).
Una festa per celebrare il Cnr e la scienza, raccontando la disciplina che cento anni fa, alla nascita dell’ente di ricerca più grande d’Italia, non esisteva ancora, l’informatica, ma che in un secolo, è diventata non solo fondamentale per far progredire tutte le altre scienze, ma anche per far evolvere in ogni aspetto la nostra società. Il Centenario del Cn ha il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed il patrocinio Rai.
Pisa è crocevia importante per la storia dell’informatica italiana, nel solco di una lunghissima tradizione di scienza e ricerca che parte da Fibonacci, passando per G.Galilei fino a E.Fermi. A Pisa è nata la prima cattedra universitaria di informatica nel 1969, ed è stata realizzata la prima connessione italiana a Internet, il 30 aprile 1986 proprio dal Cnr-Iit pisano. Tra i relatori, oltre ai saluti del sindaco di Pisa Michele Conti, si segnalano Marco Conti direttore di Cnr-Iit, Giuseppe De Pietro, direttore Cnr-Icar, Roberto Scopigno, direttore Cnr-Isti “A. Faedo”.
L’evento del Cnr vedrà protagonisti ricercatrici e i ricercatori che si alterneranno sul palco per parlare di intelligenza artificiale (come insegniamo alle macchine? È vero che possono pensare?), affrontando anche uno degli argomenti più dibattuti, quello dei large language models come ChatGPT. Si parlerà anche del software e della sua importanza per avere sistemi informatici affidabili e sicuri, di come l’informatica ci aiuta a disegnare i nostri spazi urbani, a proteggere quelli naturali come le barriere coralline, a prenderci cura della nostra salute, di realtà aumentata e robot che imparano a comprendere le nostre emozioni. E infine di come, forse, la quantistica ci porterà una nuova Internet. L’obiettivo? Appassionare la platea, in particolare gli studenti degli ultimi anni delle scuole superiori, per raccontare loro la storia dell’informatica ma soprattutto il suo futuro, di cui forse potranno far parte da protagonisti.