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Di seguito la risposta alla lettera aperta del 18 agosto 2023 sul nuovo Dipartimento di Biologia.
Caro Dott. Auletta,
ho discusso la sua lettera aperta con tutti i destinatari, ovvero i prorettori e i membri del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione. La ringraziamo per averci dato l’occasione di chiarire alcuni aspetti del progetto relativo al nuovo Dipartimento di Biologia, che sintetizzo di seguito.
Si tratta di un progetto che risale al 2017, condiviso con tutte le amministrazioni comunali che si sono succedute da quella data e inserito nel Piano Strutturale Intercomunale, che prevede di localizzare in quell’area un polo di ricerca e sviluppo comune a enti diversi. Il progetto si propone di aggregare e razionalizzare le attività del Dipartimento di Biologia, che sono attualmente disperse in 14 edifici (circa 10.000 mq) e 3 poli didattici diversi, in gran parte obsoleti quanto a impiantistica e isolamento termico e non pienamente riqualificabili per caratteristiche planivolumetriche e vincoli storico-culturali. La recente deliberazione del Consiglio Comunale rivestiva un carattere d’urgenza, perché l’acquisizione di un importante finanziamento ministeriale (il nostro progetto è stato classificato al 6° posto su 37 finanziati e ha ottenuto una assegnazione di circa 20 milioni di euro) richiede che i lavori inizino entro il 30 giugno 2024.
Riguardo alle questioni relative a verde urbano e sostenibilità, precisiamo che la superficie lorda complessiva del nuovo edificio è di circa 18.700 mq (la cifra di 81.000 mq, riportata sui giornali, è evidentemente un refuso che può aver condizionato alcune valutazioni), suddivisa su 4 piani, con superficie permeabile di 12.500 mq. Sia l’Ateneo che il Dipartimento di Biologia sono ben consapevoli che la nuova costruzione andrà a impattare sugli organismi e sull’ecosistema dell’area di costruzione. L’impatto sull’ecosistema locale potrà essere alleviato e compensato attuando opere ad hoc, come la posa in opera di tubature sottostanti la nuova strada, al fine di assicurare per le popolazioni ecologiche la connettività tra le chiazze di ambiente naturale esistenti, configurando un vero corridoio ecologico (che al momento tecnicamente non esiste proprio per l’assenza di adeguata connettività, in un’area che versa peraltro in stato di abbandono). È utile anche osservare come gli interventi di bonifica ambientale del Consorzio Valdarno, previsti e in corso di realizzazione nella zona di costruzione, andranno ad incrementare la quota di umidificazione, a favore delle comunità ecologiche residenti.
La valutazione dell’impatto ambientale della costruzione del nuovo Dipartimento di Biologia va poi inserita in una analisi integrata della vita della nostra città. Il decongestionamento del centro storico cittadino, la centralizzazione della raccolta e smaltimento dei rifiuti, lo spostamento della comunità di docenti e studenti da edifici inquinanti e non riqualificabili in una struttura costruita secondo gli ultimi standard di risparmio energetico e di sostenibilità ambientale rappresentano benefici rilevanti per la sostenibilità ambientale della comunità urbana di Pisa, coerentemente con gli obiettivi 11 (città e comunità̀ sostenibili) e 13 (lotta contro il cambiamento climatico) dell’Agenda ONU 2030.
La determinazione esatta del risparmio energetico, della riduzione delle emissioni di anidride carbonica e di altri indicatori di sostenibilità è naturalmente legata al destino degli edifici che verranno liberati, che dovrà essere definito nel contesto di una interlocuzione costruttiva con la comunità cittadina. Condividiamo infatti il suo invito a integrare il piano di sviluppo dell’Ateneo con la progettualità̀ urbanistica del Comune. A tale scopo fin dal gennaio scorso è stato avviato un dialogo con l’amministrazione comunale, da intendersi come un confronto strategico e progettuale complementare all’interazione istituzionale nella CUT, e sono stati costituiti tavoli specifici per le questioni della mobilità e delle residenze studentesche. In questo contesto è stata intrapresa anche una discussione sulla questione degli spazi per attività congressuali, altro tema di grande rilievo, con l’intento di coinvolgere attivamente tutte le forze sociali e le organizzazioni di categoria.
In conclusione, l’Università di Pisa è cosciente di essere una istituzione fortemente integrata nel tessuto cittadino, e si sforza di perseguire i propri fini istituzionali in un’ottica di crescente collaborazione con le istituzioni e di attenzione alla sostenibilità ambientale. A questo scopo l’Ateneo intende mettere al servizio di tutta la comunità cittadina le proprie competenze, ivi incluse quelle del Dipartimento di Biologia, che è stato valutato come Dipartimento di Eccellenza del MUR presentando un progetto sulla resilienza dei sistemi biologici. Rinnoviamo quindi la disponibilità al dialogo con il Consiglio Comunale e con tutte le forze politiche e sociali.