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“La riassegnazione totale dei posti é una decisione inaccettabile sotto tutti i punti di vista, operazione vergognosa sulle spalle e nelle tasche degli ambulanti”. Così la Fiva Confcommercio Pisa denuncia l’operazione di riassegnazione del mercato di Santa Croce. “Non ho mai visto niente di simile” – denuncia il presidente Fiva Confcommercio Pisa Franco Palermo: “Hanno fatto tutto nelle segrete stanze degli uffici, al cospetto di tre ambulanti che non hanno titolo alcuno di stare a quel tavolo, senza dare alcun riscontro alle associazioni di categoria, senza possibilità di fare osservazioni, senza dare alcun tempo congruo per organizzarsi agli operatori. È letteralmente una vergogna, hanno scelto di bypassare coloro che hanno titolo per stare a quel tavolo, scegliendo senza alcuna legittimità interlocutori del tutto illegittimi e non rappresentativi del mercato. Ci sono infinite irregolarità, il comune se la vedrà con gli avvocati”.
“Con questo ultimo coup de theatre il sindaco Deidda e l’assessore al commercio Bocciardi hanno dato il colpo mortale e definitivo al già compromesso mercato di Santa Croce, sempre più parcheggio e sempre meno mercato. Missione compiuta, probabilmente a Santa Croce l’amministrazione comunale non vuole più un mercato settimanale” afferma il responsabile sindacale di Confcommercio Provincia di Pisa Alessio Giovarruscio. “Tra l’altro, per prendere questa decisione, si appellano pretestuosamente ed erroneamente ad un articolo del regolamento comunale, risalente al 2009, dimostrando di non saper leggere neppure l’italiano piu elementare. Diciamo che nel percorso di sistematica destrutturazione del mercato settimanale, sindaco, assessore e uffici hanno lavorato con rara determinazione e pervicacia e soprattutto totale disinteresse degli operatori. Questo é l’ultimo regalo di Natale che, in fretta e nottetempo, l’amministrazione consegna agli operatori di Santa Croce, ignari fino a qualche giorno fa su quello che si tramava alle loro spalle, operatori che di tutto avevano bisogno men che meno di vedersi stravolgere la vita e il lavoro per l’ennesima volta”.