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Anticipare il futuro, essere capaci di orientarsi e compiere le scelte politiche che condurranno alla Toscana del 2050 così come vorremmo che fosse. Questo il messaggio che arriva dall’evento “I futuri desiderabili”, che si è tenuto venerdì pomeriggio all’Internet festival di Pisa, secondo incontro pubblico di restituzione del progetto “Toscana 2050”, promosso dal Consiglio regionale attraverso la revisione della legge 46 del 2015, proposto dal presidente dell’Assemblea legislativa e sostenuto dall’intero Ufficio di presidenza. Un’iniziativa che ha coinvolto personalità del mondo economico, sociale e culturale in una riflessione collettiva sulle sfide che si dovranno affrontare nei prossimi 27 anni e che si basa sul lavoro che da un anno e mezzo sta portando avanti il Comitato scientifico del progetto stesso allo scopo di elaborare degli “scenari di futuro”.
“Io sono arrivato a Pisa per formarmi proprio 27 anni fa, lo stesso tempo che ci separa dal 2050. Sembra un tempo lunghissimo ma è vicino, è il tempo in cui va costruito il futuro – ha spiegato il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo – O la politica e istituzioni hanno la capacità di fare le scelte che anticipano il cambiamento, il progresso e lo guidarlo, oppure non svolgono la loro funzione sociale. Il nostro obiettivo è ribaltare il paradigma, non cristallizzarci solo sul presente ma alzare lo sguardo e allungare l’orizzonte a partire dal concetto di benessere. Per questo, al di là del grande lavoro fatto dal Comitato scientifico, voglio che questo progetto sia frutto dell’intelligenza collettiva. Di tutti voi”.
Tra le sfide che ci aspettano quella dell’ambiente, della mobilità, sulla medicina, del cibo, dell’agricoltura, del ruolo che l’intelligenza artificiale potrà giocare. E, sempre più centrale, quella demografica: “Secondo il trend attuale – ha detto Mazzeo – nel 2050 in Toscana ci saranno 3,5milioni di abitanti, ma il 35% di essi over 65, mentre solo l’11% sarà under 14. Non è mai successo nella storia dell’umanità di avere una società cosi anziana e con cosi pochi bambini”. Altro tema quello dell’intelligenza artificiale che “sta entrando in tutti gli ambiti della nostra vita e porterà a un cambio di paradigma più di quanto abbia fatto Internet. Come facciamo a creare le condizioni perché questo non tolga lavoro ma ne crei di maggiore qualità?”
“Le sfide che dobbiamo affrontare sono tante e complesse – ha aggiunto il presidente del Consiglio regionale – Tuttavia i problemi di oggi, se affrontati, conosciuti e riconosciuti per tempo, possono essere una grande opportunità per il domani. Ecco perché è fondamentale immaginare il mondo e le soluzioni che vogliamo e credere che possiamo renderle realtà. La fiducia nel poter far accadere l’impossibile ha determinato il nostro futuro finora. Abbiamo l’ambizione di tracciare una strada, indicare una traiettoria per lasciare un futuro migliore a chi verrà dopo di noi guidando, e non subendo, le due grandi transizioni di questo tempo: quella ecologica e quella digitale. A tutti noi, a tutti voi, il compito di riuscirci e di rendere la Toscana del 2050 il migliore dei luoghi possibili”.
L’incontro si è aperto con un video realizzato da Fondazione Sistema Toscanache mostra l’idea della Toscana del futuro declinata da prospettive diverse, dalle aree urbane alle connessioni, dall’ambiente ai servizi avanzati.
“L’ambizione del progetto Toscana 2050 è quello di definire percorsi affinché in un lasso di tempo ragionevole si possa focalizzare l’attività economica e quella delle istituzioni su un luogo che possa consentire il benessere diffuso – ha ribadito Antonella Mansi, coordinatrice del Comitato scientifico Toscana 2050 – L’interesse della comunità Toscana è quello di avere la possibilità di creare ricchezza e di distribuirla in una logica sostenibile”. “La priorità – ha continuato – è quella di creare un ambiente accogliente e attrattivo perché le future generazioni possano sperare, pensare, programmare di vivere in questa regione”.
“Prevedere il futuro è di per sé una sfida – ha affermato Paolo Dario, anche lui coordinatore del Comitato scientifico Toscana 2050 e padre della robotica in Italia – Ci sono migliaia di futurologi che in tutto il mondo si occupano di studiare le grandi tendenze. Naturalmente prevedere il futuro è impossibile o meglio si possono prevedere le evoluzioni ‘incrementali’. Si tratta dunque di muoversi in due modi. Il primo è quello di prevedere le evoluzioni ‘incrementali’. Ma la sfida vera è prevedere il ‘futuro imprevedibile’ ovvero quello che può derivare da scoperte fondamentali che noi in Toscana possiamo seguire, perché qui abbiamo un patrimonio umano straordinario: università d’eccellenza, studenti che vengono da tutta Italia e da tutto il mondo e che sono il vero motore dell’innovazione. E poi ci sono gli amministratori, i cittadini, che hanno il ruolo di guidare il progresso nella direzione che si vuole perseguire”.
Della sfida che riguarda il cibo del futuro ha parlato lo chef Cristiano Tomei. “Abbiamo il dovere culturale di difendere la nostra storia culinaria – ha detto – . La natura ci dà una grande mano e noi dobbiamo ascoltarla anche se non siamo più abituati a farlo. Se ci sono i pomodori dobbiamo mangiare quello. Ce lo fanno sembrare difficile, ma è la cosa più facile che si possa fare. Il granchio blu? Se vogliamo aiutare chi alleva le vongole, deve entrare nelle mense scolastiche, universitarie e aziendali”. Ulteriore monito di Tomei: “La ricerca deve lavorare al fianco della gente. La carne coltivata sarà una risorsa per il futuro, adesso bisogna cercare di farla diventare buona e digeribile”.
Hanno preso parte ai lavori: il rettore dell’Università di Pisa Riccardo Zucchi, il direttore della Scuola Normale di Pisa Luigi Ambrosio; Cristina Pozzi, Ceo e Co-Founder di Edulia, future maker, imprenditrice sociale, divulgatrice ed esperta di scenari futuri; Paolo Dario, coordinatore del Comitato scientifico Toscana 2050 e professore emerito del Sant’Anna; Antonella Mansi, coordinatrice del comitato scientifico Toscana 2050; Donato Speroni, responsabile della redazione di Asvis (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile); Cristiano Tomei, chef; Matteo Minà, giornalista e docente dell’Istituto Modartech; Eike Schmidt, direttore delle gallerie degli Uffizi. Ha moderato la giornalista Claudia Fusani. Ha portato i saluti il sindaco di Pisa Michele Conti.
Erano presenti la presidente della commissione Cultura Cristina Giachi, i consiglieri regionali Luciana Bartolini, Silvia Noferi, Diego Petrucci.