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Confcommercio, caro energia: la spesa per le bollette continua a pesare sulle imprese

Nonostante la lieve flessione dei prezzi registrata nell’ultimo semestre la spesa per l’energia continua a pesare sulle imprese del terziario. “Dopo lo shock del 2022 i costi per luce e gas restano su valori fuori

 dall’ordinario” l’amaro commento del presidente di Confcommercio Provincia di Pisa Stefano Maestri Accesi. “Dopo i quasi 33 miliardi di euro del 2022 la spesa prevista per il 2023 è pari a 19,3 miliardi: nel confronto con il

2019, l’ultimo anno considerato di normalità economica sotto il profilo energetico, i costi dell’energia risulteranno complessivamente maggiori del 44%, per un valore più che raddoppiato rispetto ai prezzi registrati nel periodo pre-

crisi”.

Un quadro aggravato dal caro carburanti: “A settembre 2023 il prezzo medio della benzina è stato superiore del 18% rispetto all’anno precedente e del 26% sul periodo pre-crisi di settembre 2019, e ci aspettiamo numeri simili anche

 per il prezzo del gasolio. Un’ulteriore mazzata per le imprese e in particolare per il settore dei trasporti. La crisi energetica del biennio 2021-2022 non può considerarsi ancora superata e le tensioni geopolitiche, alimentate anche dal 

conflitto in Medio Oriente che determina un forte elemento di instabilità sui mercati, rendono concreto il pericolo di ulteriori fiammate dei prezzi dell’energia anche oltre il 2023”.

“Imprenditori e commercianti non possono continuare a lavorare per pagare le bollette, insieme a spese per affitto, fornitori e stipendi” afferma il direttore di Confcommercio Provincia di Pisa Federico Pieragnoli. “Non solo non

 guadagnano, ma lavorano perdendo soldi. Non vorremmo davvero rivivere il triste scenario dello scorso anno, quando alcuni imprenditori decisero di mettere in stand-by l’attività riducendo l’orario o chiudendola temporaneamente

 per non andare in rimessa”.

“Per scongiurare foschi scenari il Governo deve mettere in campo misure strutturali, a partire dalla riduzione delle accise sui costi di energia e gas, il ripristino dei crediti di imposta energetici e l’azzeramento degli oneri generali di

 sistema per il settore elettrico, oltre ad affrontare il nodo della dipendenza delle forniture estere”.