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Proseguono in città gli appuntamenti targati “V Biennale di Architettura di Pisa – La città condivisa”. Venerdì 20 ottobre alle 15.30, agli Arsenali Repubblicani, inaugurazione della mostra dedicata a Giovanni Michelucci “La Nuova Città – conferenza sull’opera di Giovanni Michelucci”. Dopo l’introduzione dei due co-curatori della Biennale e architetti di LP Pietro Berti e Massimo Del Seppia, prenderanno parte alla conferenza Silvia Botti e Andrea Aleardi, rispettivamente presidente e direttore Fondazione Giovanni Michelucci, la curatrice degli archivi della Fondazione Nadia Musumeci e l’assessore all’urbanistica del Comune di Pisa, Massimo Dringoli.
Contestualmente, grazie al gioco di squadra e alla collaborazione messa a segno con l’amministrazione comunale di Pisa, a partire dal 20 ottobre – e fino al 29 ottobre – sarà possibile visitare gratuitamente la Torre Guelfa e il Fortilizio della Cittadella dove sarà in esposizione, fino alla fine della Biennale, la mostra dedicata a Giovanni Michelucci.
La Torre Guelfa sarà aperta al pubblico con i seguenti orari:
– 20 ottobre a partire dalle ore 17 e fino alle 19
– Dal 21 ottobre apertura tutti i giorni dalle 10,30 e chiusura alle ore 19,00 (ultimo accesso alla torre alle 18,30)
– Lunedì 23 ottobre chiusa al pubblico
Ogni mezz’ora, inoltre, ci sarà personale apposito che accompagnerà i visitatori sulla Torre
L’associazione LP coglie l’occasione per ringraziare le istituzioni e gli enti quali Comune di Pisa, Università di Pisa e Acque Spa e tutte le aziende per il supporto dimostrato in tutti questi anni, a partire dalla prima edizione del 2015, consentendo agli organizzatori di poter programmare con continuità il progetto culturale della Biennale di Architettura di Pisa.
[In allegato una foto dell’inaugurazione della Biennale lo scorso 13 ottobre agli Arsenali Repubblicani]
Informazioni aggiuntive sulla Fondazione Giovanni Michelucci
“Un centro di ricerche che si occupi di scuole, degli ospedali, delle carceri tenendo presente la città”. Con queste parole, Giovanni Michelucci inaugurava il 22 ottobre del 1982, un anno dopo la nascita del Centro di Documentazione di Pistoia, la sua Fondazione, una realtà che ancora oggi, a distanza di oltre 40 anni, non ha smesso di lavorare in quella stessa direzione impressa dall’architetto toscano. Gli obiettivi del centro di ricerca rimangono i temi dell’habitat sociale, dell’immigrazione, della convivenza urbana, dell’esclusione abitativa e delle istituzioni totali, oltre alla tutela del patrimonio architettonico del Novecento e alla valorizzazione dell’ingente archivio di Michelucci che conta oltre 5000 tra disegni, corrispondenze, lezioni universitarie e un ricco repertorio iconografico.
Fin dalla sua costituzione insieme a Regione Toscana e ai comuni di Pistoia e Fiesole, la Fondazione è sempre stata un punto di riferimento per gli studi sul rapporto fra spazio e società, tema portato all’attenzione del grande pubblico anche attraverso le pagine della storica rivista La Nuova Città, fondata da Michelucci nel 1945, e pubblicazione istituzionale della Fondazione stessa e dal 1983. Pagine di una ‘memoria larga’ che attraversa architettura, arte, teatro, sociologia, filosofia, politica e continua a coinvolgere istituzioni culturali e pubbliche grazie alle tante iniziative promosse per innovare le strategie di intervento rispetto ai più scottanti problemi urbani su scala locale e nazionale.
L’entrata del Comune di Firenze al posto della Regione Toscana nel 1999 non muta il sistematico approccio di indagine e operatività sul fronte sociale cui si affianca, già dalla metà degli anni Novanta, un’importante attività di catalogazione e censimento delle opere toscane di rilevante interesse storico-artistico dal Novecento ai nostri giorni. Tale impegno vale alla Fondazione il riconoscimento come referente scientifico per il patrimonio architettonico moderno della Regione e, dal 2006 al 2011, la presidenza della Associazione nazionale Archivi di Architettura moderna e contemporanea (AAA-Italia).
La Fondazione è uno spazio aperto a studiosi, studenti, operatori e cittadini, un luogo per conoscere e condividere lo sguardo sensibile e visionario dell’intellettuale e dell’uomo Michelucci. L’architetto, già nel 1972, gettava insieme alla moglie Eloisa Pacini le fondamenta del centro ricerca destinando, a questo scopo, i propri beni e la residenza abituale “Villa il Roseto” al Comune di Fiesole.
La dimora degli anni trenta del Novecento si sviluppa su tre livelli e si presenta come una casa unifamiliare dalla linea austera e interni sobri con elementi tipici della tradizione toscana. Percorrendo i suoi spazi si percepisce immutata l’autenticità della dimensione domestica e accogliente della casa-studio in cui ogni dettaglio racconta, in una narrazione continua, alcuni episodi significativi del percorso creativo dell’architetto. Tutti gli ambienti, pur mantenendo gli arredi e i caratteri originari, negli anni sono stati adeguati allo svolgimento delle attività di ricerca e alla conservazione del patrimonio artistico e archivistico.
L’area verde esterna, disposta su terrazzamenti con lineari sentieri selciati delimitati da aiuole, costituisce un giardino di percorso che riflette il concetto di spazio percorribile congeniale al fare architettonico michelucciano e dal quale l’architetto poteva osservare e meditare sulla città, tema preminente e costante oggetto di studio di tutta la vita.