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Sabato 14 e domenica 15 Ottobre torna a Calci la Sagra della Castagna, giunta alla 38esima edizione, organizzata dalla “Associazione folcloristica Comitato Sagra della Castagna – Rione via Cava, Calci” con il sostegno dell’amministrazione comunale. Alle 15 del sabato l’apertura degli stand gastronomici ai giardini Sandro Pertini, dove non ci sarà che l’imbarazzo della scelta fra frittelle dolci, necci con la ricotta, castagnaccio, castagne arrostite e i tipici “bartalucci” (pasta fritta), serviti soli o farciti con salsiccia o crema di nocciole. Non mancherà la musica dal vivo de “I migliori anni” e alle 20 la tradizionale “Cena alla bòna”: pallette (o penne) ai funghi o al ragù e grigliata casereccia. Domenica gli stand gastronomici apriranno alle 14,30, la musica dal vivo sarà assicurata da “The G Band” e ci sarà anche il mercatino di Artigianato Mestierando.
“Arriviamo a questa 38esima edizione con il direttivo in parte rinnovato e con il desiderio di ricordare ‘Carlino’ Malvaldi – sottolinea Giuliano Consani, presidente dell’associazione –, venuto a mancare all’inizio di quest’anno. ‘Carlino’ è stato uno dei fondatori della sagra e anno dopo anno il suo contributo è sempre stato prezioso. Ringrazio la famiglia Malvaldi per aver pensato un bel modo di ricordarlo e invito tutti alla sagra, una bella tradizione che va avanti ormai da 40 anni, interrotta soltanto nei due anni del Covid, e che anche quest’anno non mancherà certo in sorprese”.
L’amministrazione comunale, da parte sua, si unisce al commosso ricordo di ‘Carlino’, uno dei fondatori del comitato, e ringrazia gli organizzatori che portano avanti quella che è una vera e propria tradizione del paese.
E pensare che oggi questa Sagra della Castagna di Calci è uno degli appuntamenti più importanti dell’autunno pisano. Ma non era certamente cosi nell’ormai lontano 1982, quando in una tersa giornata autunnale, un gruppetto di bambini partirono dal rione di Castello per godersi una giornata all’aperto in località la “Foce”, sul Monte Pisano. Durante il pomeriggio alcuni di loro si divertirono a raccogliere castagne, visto l’abbondanza del frutto in quell’anno. Di ritorno a casa i bambini non si divisero il raccolto ma decisero di provare a venderlo nel successivo week-end. E così nei giorni successivi alla scampagnata, impararono a “castrare” le castagne per prepararle alla cottura e le arrostirono, usando i mezzi che avevano a disposizione (alcune semplici padelle bucate): quindi. mostrando le caldarroste sulla via Provinciale del Monte Serra, le vendettero a tutti coloro che passavano di lì. Una sorta di gioco che già a partire dall’anno successivo entusiasmò anche gli adulti e si trasformò in una vera e propria sagra, che per diversi anni continuò a snodarsi per le pittoresche viuzze della vecchia borgata di Castello, dove tanti volontari preparavano in casa propria squisiti dolcetti di farina dolce che poi distribuivano ai passanti.
Dalle prime edizioni ad oggi, molti aspetti tecnico-organizzativi sono cambiati: la necessità di far fronte ad un pubblico di anno in anno sempre più numeroso ha costretto innanzitutto il comitato organizzatore a dotarsi di veri e propri stand gastronomici; inoltre. per intrattenere gli intervenuti, si è reso necessario affiancare all’appuntamento folcloristico nuove attrazioni e spettacoli, che spaziano dalle pittoresche esposizioni di artisti locali alle mostre fotografiche del territorio calcesano, dal suggestivo albero della cuccagna agli stand di solidarietà, dalle esibizioni sportive a quelle culturali; infine. si è arricchito il paniere delle offerte gastronomiche senza però cambiare i metodi artigianali della lavorazione della farina dolce, che portano alla creazione di gustose e genuine ghiottonerie (i necci con la ricotta, il castagnaccio o le frittelle).
Non sono cambiati neppure i principi ispiratori della festa, che si fondano sulla certezza che questo schietto appuntamento autunnale riesca ancora ad offrire (nonostante il trascorrere degli anni) un motivo di aggregazione, di impegno sociale e di divertimento per tutti, con il solo e unico scopo dl portare avanti una bella festa che dà lustro non solo al rione di Castello ma all’intera Valgraziosa.