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Le lapidi marmoree presenti sulla facciata di palazzo Niccolini a San Giuliano Terme verranno restaurate, la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggi ha dato il via alla realizzazione del progetto.
“Un piccolo intervento se lo mettiamo a confronto con altri importanti lavori che stanno interessando il nostro Comune, ma carico di significato – dice l’assessore alla Rigenerazione urbana Matteo Cecchelli –: le lapidi rappresentano un luogo di memoria ed una linea storica fondamentale per il territorio sangiulianese e per il nostro Paese, caratterizzata dalla nascita del Niccolini fino al quarantacinquesimo anniversario della Liberazione, passando per l’Unità d’Italia e il Risorgimento rispettivamente con lapidi a Garibalidi e Cavallotti”.
Per l’assessore ai Lavori pubblici Francesco Corucci si tratta di “un lavoro che porta decoro in un luogo storico di San Giuliano Terme, che si affaccia in una zona che ha visto nei secoli vivacità di partecipazione, sia per il turismo termale che per gli eventi storici che l’hanno coinvolta”. “Togliere la patina del tempo da queste lapidi significa rispettare la loro storia e il decoro dovuto, ma anche e soprattutto tenere viva la memoria”, conclude Corucci.
“La storia del territorio e del nostro Paese, che è parte integrante di quella europea, ricopre grande importanza per l’amministrazione comunale sangiulianese – afferma il sindaco Sergio Di Maio –- Ringraziamo il servizio urbanistica comunale e i giovani che hanno partecipato attivamente alle fasi preliminari di rilievo delle lapidi oggetto di intervento: la studentessa Elena Biagioni e gli studenti Diego Carmignani, Mirko Simoncini e Diego Paganucci”.
Il palazzo, oggi sede del Municipio, prende il nome da Giovanni Battista Niccolini, drammaturgo che svolse diversi ruoli di funzionario pubblico nel Granducato di Toscana e che nacque nell’edificio nel 1782.. Le operazioni interesseranno la manutenzione delle lapidi dedicate a Garibaldi, a Niccolini, al 10° e 45° anniversario della Liberazione di San Giuliano il 26 settembre 1944 e ad una massima del patriota repubblicano Felice Cavallotti. Esse saranno interessate da operazioni di pulitura, trattamento consolidante della materia e ripristino dei caratteri (ove risulti mancante il colore) al fine di ridare lettura completa dell’insieme. Le modalità di intervento prevedono: rimozione deposito patina biologica; pulitura ad impacchi delle superfici lapidee, risciacquo con acqua demineralizzata e spugna naturale, fissaggio e consolidamento aree oggetto di sfarinamento, rimozione vecchie stuccature, stuccatura di lesioni e fessurazioni, spazzolatura di elementi in ferro e applicazione di antiruggine, applicazione di protettivo finale. Nelle operazioni preliminari sono stati coinvolti gli studenti e le studentesse dell’istituto d’istruzione superiore Santoni di Pisa durante lo stage di alternanza scuola lavoro relativamente al progetto formativo di Pcto (Percorsi per le competenze trasversali e orientamento).
L’edificio ha avuto diverse funzioni nei secoli. Oltre a nascervi il Niccolini, qui il governo granducale trasferì da Ripafratta la propria sede podestarile. Progettato da Ignazio Pellegrini e realizzato da Niccolò Billi il nuovo palazzo venne finanziato in parte dalle comunità della podesteria e dall’alienazione della sede precedente. La storia del fabbricato è caratterizzata da un complesso processo di crescita edilizia che rientrò nelle più ampie dinamiche di trasformazione dei “Bagni di San Giuliano e loro adiacenze”, avviate da Francesco Stefano Lorena, granduca di Toscana, nella seconda metà del secolo XVIII.