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In queste ore le Organizzazioni sindcali, UILTuCS Toscana e Filcams CGIL Pisa, le RSU e il personale dei Bagni di Casciana hanno deciso di aprire uno stato di agitazione in segno di protesta contro le ultime notizie pervenute durante l’incontro sindacale svoltosi due giorni fa.
Per tutto il 2023 la situazione finanziaria dell’azienda aveva destato preoccupazione, nonostante da parte del nuovo Amministratore e del Sindaco fossero state messe in atto varie strategie volte, da un lato, a evitare conseguenze sulla continuità aziendale e, dall’altro, a garantire la prosecuzione del progetto di passaggio nelle mani dell’Amministrazione comunale della proprietà dell’impresa di gestione, dopo la liquidazione di quella immobiliare sua controllante, di cui la Regione detiene il 75% delle quote societarie.
A fronte dei vari percorsi proposti dai soggetti sopracitati, le rappresentanze sindacali non hanno potuto che constatare, invece, un atteggiamento inerte, quasi ostruzionista, da parte della Regione Toscana, nonostante gli impegni siglati e gli affidamenti presi, anche durante le varie convocazioni del Tavolo di coordinamento e confronto permanente previsto dal Protocollo regionale di intesa per la tutela occupazionale delle lavoratrici e dei lavoratori delle terme.
Quanto emerso dal recente confronto con l’azienda pare essere l’ultimo di una serie di ostacoli posti sul percorso faticosamente costruito negli ultimi anni per il rilancio di uno stabilimento di importanza cruciale per il suo territorio. Le richieste della nuova Liquidatrice, nominata a luglio dalla stessa Regione Toscana, rispetto al piano di rientro dal debito prodotto dalla precedente Direzione e accentuato dal periodo Covid rischia, infatti, di mettere in serio pericolo la continuità aziendale, ovvero di costringere l’attuale Amministratore a “portare i libri in Tribunale”. Il tutto mentre la struttura ha ormai recuperato i risultati economici pre-pandemici, grazie soprattutto all’impegno e alla professionalità dei suoi addetti. Una vera doccia fredda per gli oltre 80 dipendenti e le loro famiglie.
Le OO.SS., tramite le loro segreterie regionali, hanno chiesto un incontro urgente alla Regione, per avere riscontri su quanto sta succedendo e chiedere all’Assessore e al Presidente Giani di assumersi le proprie responsabilità, disinnescando il rischio di fallimento del progetto iniziato e sbloccando una volta per tutte il percorso di rilancio delle Terme di Casciana che tutti aspettano da anni.