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Come ascoltiamo le “vibrazioni” dei più violenti e remoti fenomeni cosmici fino a intercettare il respiro di fondo dell’Universo? Si rinnova anche quest’anno l’appuntamento organizzato dal Giardino la Nunziatina con l’Osservatorio EGO/Virgo in occasione della Notte Europea della Ricerca.
Una serata rivolta a tutti, per scoprire le sfide scientifiche e tecnologiche che ci fanno esplorare i confini del nostro Cosmo, in compagnia di Massimo Carpinelli, direttore dell’Osservatorio Gravitazionale Europeo di Cascina, Caterina Tiburzi, ricercatrice dell’Osservatorio Astronomico di Cagliari e Massimo Magrini, musicista elettronico e sound designer. Modera Vincenzo Napolano, responsabile della comunicazione di EGO.
“La comunità di EGO e Virgo è fatta di ricercatori impegnati alla frontiera delle nostre conoscenza di fisica e sul Cosmo: ricerche che a volte possono apparire molto lontane dalla nostra vita di tutti i giorni – ha dichiarato il direttore di EGO, Massimo Carpinelli – Proprio per questo, pensiamo sia importante trovare i modi per raccontare a tutti cos’è che abbiamo e stiamo imparando in queste esplorazioni ai confini di ciò che sappiamo: risultati affascinanti, che accendono la nostra immaginazione e curiosità verso una dimensione più vasta, l’Universo che abitiamo e il posto che vi occupiamo.”
E’ con questa filosofia che la serata ospiterà oltre ai racconti divulgativi dei due scienziati gli interventi di Massimo Magrini, musicista da anni impegnato in un lavoro al confine tra arte e scienza di sonorizzazione ed elaborazione estetica dei dati scientifici.
Grandi e piccini, inoltre, potranno accedere a numerose e varie attività sul tema delle onde gravitazionali anche il giorno prima, 29 settembre, nell’ambito delle iniziative della Bright Night per la notte europea della ricerca.
Durante la mattinata gli studenti di scuole elementari, medie e superiori avranno l’opportunità di visitare l’interferometro Virgo, guidati da ricercatrici e ricercatori che li accompagneranno alla scoperta dei misteri dell’universo. Nel pomeriggio le attività si sposteranno invece a Pisa, a Piazza Dante, dove) ci saranno due stand targati EGO-Virgo, di cui uno dedicato ai più piccoli: il gioco con l’interferometro umano, mentre in piazza Ciro Menotto allo stand della gelateria De Coltelli, sarà possibile anche assaggiare il gusto Virgo. Infine alle ore 17.00 presso il Palazzo della Sapienza si terrà il talk “Dal big bang alle supernovae: in ascolto del respiro del Cosmo”, con la ricercatrice di EGO/Virgo Maria Concetta Tringali.
Per maggiori dettagli sulle attività di EGO/Virgo a Bright Night: https://www.ego-gw.it/blog/2023/09/13/le-attivita-di-ego-virgo-a-bright-night/
Massimo Carpinelli si è laureato e dottorato all’Università di Pisa, dove è stato Professore Associato fino al 2006. È attualmente Professore Ordinario presso il Dipartimento di Fisica “G. Occhialini” dell’Università di Milano Bicocca. È stato Rettore dell’Università di Sassari. Si è occupato di fisica delle particelle e applicazioni interdisciplinari di fisica fondamentale, anche come presidente della Commissione Scientifica dedicata alla ricerca tecnologica e interdisciplinare dell’INFN. Ha partecipato agli esperimenti di fisica delle particelle ALEPH al CERN a Ginevra, e BaBar allo SLAC National Accelerator Laboratory in California
Caterina Tiburzi si è laureata in Astrofisica e Cosmologia all’Università di Bologna. Nel 2012 si è spostata a Cagliari per il dottorato in Fisica, durante il quale ha svolto lunghi periodi ri ricerca a Sydney, in Australia. Dal 2015 al 2018 si è trasferita in Germania, presso l’Universita’ di Bielefeld e il Max-Planck Institut fuer Radioastronomie di Bonn. In seguito ha vinto fellowship olandese “Veni”, e si è quindi spostata per le sue ricerche ad Astron, in Olanda dal 2018 al 2022. Dal 2022 è ricercatrice dell’Osservatorio Astronomico di Cagliari.
Massimo Magrini informatico, musicista elettronico e interaction designer ha collaborato a lungo con ilComputer Art Lab, parte del SILab, Signal and Images Laboratory dell’Istituto ISTI del Consiglio Nazionale delle Ricerche, presso il quale è attualmente in servizio. Dal 2017 insegna Interaction Design presso l’Accademia di Belle Arti “Alma Artis” di Pisa. È attivo da anni come musicista elettronico con diversi progetti (Bad Sector, Olhon, Derma etc.). In particolare, come Bad Sector ha realizzato una ventina di album e si è esibito dal vivo in tutta Europa.
EGO e Virgo
Virgo è uno dei tre osservatori al mondo in grado di rivelare le onde gravitazionali, flebilissimi segnali cosmici che ci permettono di osservare straordinari fenomeni dell’Universo profondo a distanze inimmaginabili dalla Terra, come la fusione di buchi neri o di stelle. Il rivelatore è costituito da due lunghi bracci di tre chilometri distesi nella campagna pisana ed è ospitato all’interno di EGO, l’Osservatorio Gravitazionale Europeo, un’istituzione di ricerca internazionale finanziata dal francese CNRS – Centre National de la Recherche Scientifique e dall’italiano INFN, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e dall’istituto olandese NIKhef, Dutch National Institute for Subatomic Physics.
L’Osservatorio Gravitazionale Europeo è impegnato anche in progetti legati all’impatto della ricerca delle onde gravitazionali sulla società, promuove un’intensa attività di comunicazione e coinvolgimento dei non-scienziati nella ricerca (citizen science), organizza eventi e mostre per il grande pubblico e si dedica alla ricerca di nuovi linguaggi all’incrocio tra arte e scienza (info www.ego-gw.it).
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LA STORIA DEL GIARDINO
La fama del giardino di palazzo Mastiani Brunacci, per l’identità esclusiva, per la rarità delle sue piante e per il suo assetto, si deve a Elena Amati, che sposò il cavalier G. F. Mastiani Brunacci, il più ricco dei maggiorenti pisani. Sia il palazzo che il giardino nel XIX secolo furono l’occasione mondana più ambita dell’aristocrazia e dei grand tourist: Madame de Staël, la contessa d’Albany, la duchessa de Berry, Vittorio Alfieri, lord William Hamilton, Elisa Baciocchi Bonaparte, Cammillo e Paolina Borghese, i principi Torlonia, Giacomo Leopardi, furono gli ospiti con i quali Elena aveva rapporti di consuetudine. Non conosciamo il nome del progettista, per l’irreparabile perdita dell’archivio familiare, ma si può ipotizzare che la Mastiani si sia affidata all’architetto Gherardesca che in quel periodo aveva realizzato il monumentale scalone del palazzo e il limitrofo giardino Venerosi Pesciolini.
Nel 1805 lo scienziato Gaetano Savi dedicò alla Mastiani il suo trattato Materia Medica vegetabile Toscana, perché la gentildonna aveva voluto nel suo palazzo un vago Giardino in cui “le piante più belle formano un variato spettacolo”. Sappiamo così che nel Giardino erano presenti i rari Gymnocladus Canadensis, il Laurus Camphora, originario del Giappone, la Sophora Tetraptera, originaria della Nuova Zelanda.
Coevo al trattato del Savi, probabilmente di sua mano, è un rarissimo opuscolo Catalogo delle piante del Giardino Mastiani. Una carta eseguita dall’ingegnere Giacinto Van Lint ci restituisce una pianta del giardino con la presenza, addossata ad un muro di recinzione, di una nicchia a grottesca (forse con statua), di una fontana, di aiuole articolate secondo geometrie e simmetrie ben precise, piedistalli su cui poggiavano i vasi delle piante di agrumi. Il giardino, dopo un periodo in cui è stato cinema all’aperto, è stato riaperto al pubblico solo nel 2021.