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Il Movimento 5 Stelle individua diverse forti criticità nelle linee guida del progetto emanate dal ministero e comunicate agli amministratori toscani. In un’analisi puntale Irene Galletti, Presidente del Gruppo M5S Toscana e Claudio Loconsole, Coordinatore M5S per la provincia di Pisa, illustrano la posizione del Movimento 5 stelle.
Riorganizzazione delle strutture militari: un progetto da rivedere profondamente
La recente riunione del tavolo interistituzionale presso il Ministero della Difesa ha sollevato una serie di questioni fondamentali che richiedono un’attenta riflessione da parte delle istituzioni e della comunità locale. La proposta di riorganizzare le strutture militari, inclusa la divisione logistica tra l’area operativa e quella residenziale con una distanza di 25 chilometri, solleva dubbi significativi sulla sua fattibilità e coerenza con le necessità del territorio. Quello che non è chiaro è perché non siano state prese in considerazione altre proposte più ragionevoli come l’area Expo a Ospedaletto – nemmeno presa in considerazione – come fulcro della base diffusa proposta dall’Arma dei Carabinieri o la Caserma “Gamerra” di Pisa, sede del CAPAR, in un’ottica di riqualificazione e potenziamento del centro, per le strutture funzionali all’addestramento.
Mancanza di Partecipazione e promesse illusorie
Finora, il processo di riorganizzazione è stato caratterizzato da annunci unilaterali e promesse illusorie di ritorni occupazionali e di sicurezza. Questo approccio propagandistico denota o una profonda ignoranza delle dinamiche locali o, ancor peggio, una mancanza di trasparenza e buona fede da parte dei decisori politici che oggi esultano per un risultato che mette trasversalmente d’accordo il Presidente Eugenio Giani e il resto del centrodestra. Ma mette d’accordo anche i pisani e tutti gli altri cittadini che abitano nelle aree limitrofe interessate da questa nuova base diffusa?
È essenziale coinvolgere attivamente la popolazione locale e le istituzioni nelle decisioni che influiranno notevolmente sulla loro vita e sul futuro del territorio.
Inoltre, le dichiarazioni del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, sulle “esigenze del territorio rispettate” fanno parte di uno stile di governo che biasimiamo. La popolazione locale deve essere coinvolta attivamente nel processo decisionale e non può essere semplicemente informata degli sviluppi successivi. È necessario un dialogo continuo con tutti i soggetti interessati e una partecipazione significativa della comunità locale.
Problemi economici e Contraddizioni Finanziarie
L’aspetto economico di questa proposta solleva una serie di contraddizioni evidenti. Mentre Meloni parla di austerità e tagli ai fondi per affrontare la morosità incolpevole, alcuni amministratori toscani si gettano a capofitto in un progetto che ad oggi, ci chiediamo, se abbia una base finanziaria di partenza. Ci interessa sapere da dove arriveranno i soldi, visto che quelli relativi al precedente progetto sono persi e che, secondo questa idea di base diffusa, bisognerà trovarne di ulteriori per comprare all’asta Tenuta Isabella.
Sarebbe inaccettabile scoprire che tali risorse verranno allocate senza una chiara
giustificazione e valutazione dei costi e dei benefici.
Opportunità per il Parco
Sembra esserci un budget disponibile per il completo smantellamento dell’ex reattore e per la riqualificazione floro-faunistica dell’area CISAM. Bene, dunque perché non utilizzare quei soldi per il completo ripristino ambientale dell’area e per restituirla incontaminata ed interamente al Parco di San Rossore? Si risanerebbe un pezzo di Toscana di grande pregio naturalistico e sarebbe mantenuta una delle tante promesse inevase della politica, fatte negli anni alla popolazione del pisano. Come già detto si potrebbe riqualificare il CAPAR e l’area Expo di Ospedaletto.
Galletti e Loconsole insistono, infine, sulla necessità di una revisione approfondita di questo progetto, valutando seriamente ogni opzione possibile, soprattutto quelle a maggior vocazione ambientalista, e coinvolgendo attivamente la popolazione locale nella definizione delle future direzioni. Per fare questo, annuncia Galletti “ ho depositato una mozione che porterà il dibattito della base diffusa in Consiglio Regionale in Aula di Consiglio Regionale, in modo che ogni forza politica possa esprimersi. Sarà la comunità stessa a decidere chi realmente si impegna per rispettare le esigenze del territorio.”.
Così Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle e Claudio Loconsole, Coordinatore M5S della provincia di Pisa.