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“Quanto accaduto ieri nella Comunità del Parco segna un via libera numerico alla Base militare, ma è lontanissimo dall’essere una legittimazione politica e, tantomeno, popolare”. Lo dichiarano i consiglieri comunali de La città delle persone Paolo Martinelli, Gianluca Gionfriddo ed Emilia Lacroce, che proseguono: “Fin dalla campagna elettorale abbiamo chiesto alcune cose molto chiare, nell’interesse dei pisani: riprendere un percorso partecipativo per individuare altrove una soluzione diversa che minimizzasse l’impatto recuperando caserme dismesse o sottoutilizzate, l’esclusione dell’area Parco, il no a consumo di suolo. Oltre a questo, da tempo, abbiamo chiesto di poter accedere agli atti e conoscere a fondo i passaggi dell’iter e lo studio di prefattibilità sulla base. Nessun ente ci ha risposto su questo, e crediamo fosse necessario prendere posizione da parte di ciascuno di loro, con maggiore chiarezza, sin dalla riunione svoltasi al Ministero il 6 settembre.
La soluzione uscita ieri dal tavolo della Comunità del Parco – dichiarano i consiglieri de La città delle persone – ci trova dunque fermamente contrari nel metodo e nel merito. Nel merito perché viene confermato l’insediamento della base all’interno del Parco, andando contro al principio di tutela ambientale su cui anche noi abbiamo molto insistito, nel metodo perché si tratta di una soluzione, avallata dal Parco e dalla Regione, che è stata calata dall’alto, a scatola chiusa, senza una conoscenza diffusa dei dettagli e dello studio di prefattibilità e arrivata con una forzatura priva dei requisiti minimi accettabili di trasparenza e partecipazione. Non si conoscono inoltre previsioni evidenti di fondi da impiegare per la ristrutturazione degli edifici storici di Coltano, così come per gli investimenti di bonifica. Conti, come sindaco di questa città, ha deciso di giocare una partita tutta di vertice, escludendo dal dibattito i pisani e il Consiglio comunale da una scelta determinante, nonostante la richiesta delle opposizioni in conferenza dei capigruppo di un dibattito aperto prima dell’incontro di ieri. Ha messo in secondo piano l’interesse di Pisa, nonché la protezione della preminente funzione di tutela ambientale che il Parco dovrebbe avere. Ribadiamo agli enti coinvolti che siamo in attesa di una risposta alla nostra richiesta di accesso agli atti, compreso il piano di prefattibilità. Sappiamo di interpretare il sentimento di tanti pisani che chiedono trasparenza e sono contrari a questa decisione” concludono Martinelli, Gionfriddo e Lacroce.