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Le mafie e la sfida alla democrazia italiana a trent’anni dalle stragi (1993-2023)

Nel maggio del 1993, un’autobomba esplose in via dei Georgofili a Firenze sventrando la sede dell’Accademia, di cui la strada prende il nome, e gli edifici prospicenti, danneggiando gravemente un’ala del museo degli Uffizi ed alcune sue inestimabili opere. Nell’esplosione persero la vita la famiglia Nencioni e Dario Capolicchio, ventenne, studente universitario. La deflagrazione dell’autobomba segnò la storia del Paese, come la lunga scia di attentati che avevano già insanguinato l’anno precedente la città di Palermo e poi, risalendo lo stivale, altre città, come Roma a Milano. Le stragi e la violenza terroristica di matrice mafiosa di quegli anni inaugurarono però una nuova stagione, questa volta dell’antimafia, che portò ad un rafforzamento degli strumenti di prevenzione e contrasto penale, e ad una mobilitazione organizzata dal basso della società civile.

A trent’anni da quegli avvenimenti, il convegno intende favorire un dialogo multidisciplinare, aperto alle esperienze sia delle istituzioni impegnate nell’azione di prevenzione e contrasto del fenomeno mafioso, sia del mondo dell’associazionismo antimafia, sul nesso tra la violenza terroristica e stragista, da una parte, e la tenuta e risposta democratica delle istituzioni e della società civile italiana, dall’altra.

Le giornate di studio si rivolgono ad un pubblico ampio, nel tentativo di attivare una riflessione collettiva sui temi delle mafie e delle antimafie in Toscana.

Martedì, 23 maggio, l’Università ospiterà un momento di dibattito sul nesso tra memoria, stragi e monitoraggio civico contro le mafie con alcune scuole secondarie della provincia di Pisa.

Mercoledì, 24 maggio, sono invece previste due tavole rotonde. Al mattino, inizio ore 10:00, in collaborazione con Avviso Pubblico (Enti locali contro mafie e corruzione) si terrà un dibattito sull’evoluzione delle mafie in Toscana a trent’anni dalle stragi, e sul riconoscimento delle minacce che queste organizzazioni pongono all’integrità della pubblica amministrazione, dell’economia e della società civile in una regione come la Toscana. Nel pomeriggio, inizio ore 14:30, verrà ospitato un momento di approfondimento scientifico sulla strategia stragista delle mafie italiane e sull’impatto delle bombe mafiose sulle stesse organizzazioni criminali, sulla risposta antimafia delle istituzioni italiane e sui meccanismi di costruzione di una memoria collettiva da parte della società civile del Paese.

Giovedì, 25 maggio, si svolgerà un workshop nel quale verranno presentate alcune ricerche in corso sui processi di diffusione territoriale delle mafie in Italia e all’estero, e sui meccanismi di risposta istituzionale e di mobilitazione dal basso a trent’anni dalla stagione delle stragi.

Le due tavole rotonde di mercoledì 24 maggio saranno anche in diretta online sul canale YouTube del Master APC (https://www.youtube.com/@mastrerapc7932).