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Lasciata alle spalle la serata orribile di venerdì, a mente fredda si può riconoscere che un’annata “particolare” ci può stare, anche se, per come è finita la stagione, la delusione della città e della tifoseria è assolutamente legittima.
Questa amarezza non deriva dalla mancata promozione o anche dal fallimento dell’obiettivo play-off, ma dalla gestione di questi ultimi mesi. Si può perdere, ci mancherebbe: noi contestiamo il “come” abbiamo perso, il fatto che non ci siano state reazioni, neanche nel match-point di venerdì sera dove a fronte di una mano tesa del tifo si è risposto con ancora più arrendevolezza e confusione. La soddisfazione per il mantenimento della categoria, la riconoscenza per questi anni, non può essere sufficiente per assolvere chi è stato protagonista degli errori nella prima e nell’ultima parte di questa stagione (di cui si salvano, diciamo, i tre mesi centrali che ci hanno evitato di fare la fine di SPAL o Benevento).
Quando parliamo di errori, non ci riferiamo mai a livello di gioco, schemi, o formazioni. Ad ognuno il suo ruolo. Quello che ci compete è misurare l’attaccamento alla maglia, il senso di appartenenza, la voglia di dare il massimo, e sono cose che non abbiamo visto né all’inizio, né in queste ultime partite che ci hanno fatto sprofondare. Se non si è ancora capito, la città non ha mai preteso chissà cosa… sarà strana, ma gli basta vedere gente che corre, che suda, che lotta su ogni pallone. Allenatori e giocatori che danno tutto per onorare questa maglia e per il rispetto di quelle persone che ogni partita riempiono i gradoni o si fanno i km in trasferta. La contestazione di venerdì sera ha riguardato tutti, nessuno escluso, e non è scesa nel particolare. Coerentemente con quanto sopra, però, ci teniamo a ringraziare il mister Luca D’Angelo, che ha salvato la categoria e che al Pisa ci tiene e ha sempre dimostrato rispetto per il proprio ruolo. Oltre a Gaetano Masucci, al quale Pisa ha tributato i giusti applausi, ci saranno sicuramente giocatori che, leggendo queste ultime righe, si sentiranno far parte del gruppo che suda, lotta e ci tiene. Agli altri, nuovi o vecchi che siano, vogliamo ricordare che l’atteggiamento tenuto non è compatibile con le esigenze della piazza, e quindi è meglio che scelgano altre strade.
La Società, a fronte di investimenti importanti che nessuno nega, ha già ammesso gli errori della prima parte, cambiando guida tecnica dopo sei giornate; la richiesta è che analizzi velocemente anche quelli successivi e riparta con obiettivi non solo adeguati alla fame o alla storia della piazza, ma anche coerenti con le promesse fatte. Promesse che non riguardano solo i risultati sportivi ma anche il famoso stadio (nuovo o vecchio che sia), le strutture, il settore giovanile, insomma, tutti gli investimenti che ci saremmo aspettati di vedere con l’entrata in carica della nuova proprietà.
Chiediamo alla Società una programmazione migliore rispetto alla passata stagione, e una comunicazione più puntuale e efficace nei confronti della piazza. La tifoseria il suo l’ha sempre fatto, anche in questa annata un po’ così, e saprà sottolineare i meriti (che sono tanti, e sempre riconosciuti) come adesso analizza i demeriti.
Al fianco del Pisa S.C., in ogni occasione.
Rangers Sconvolts Wanderers Svitati