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“Sanità? Non è soltanto una questione di soldi! E’ necessario spendere meglio attraverso una seria programmazione, organizzazione, formazione ed un diverso governo della sanità. In Toscana la Sanità è al collasso per i fallimentari modelli organizzativi regionali” dichiara il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia Diego Petrucci, componente della Commissione Sanità, che ha replicato a Ylenia Zambito (Pd) dopo l’invito della senatrice, rivolto al sindaco di Pisa Conti, a chiedere maggiori investimenti al Governo Meloni.
“Ma quali strumentalizzazioni di temi delicati e volontà di privatizzare i servizi, al contrario da parte del Governo nazionale c’è un impegno forte e concreto per la sanità pubblica! -sottolinea Petrucci– Per il 2023 sono stati stanziati per il Fondo sanitario nazionale 2 miliardi e 150 milioni di euro in più rispetto al passato e per il 2024 altri 2,3 miliardi, in due anni quindi 4,5 miliardi in più rispetto a quanto fatto dai governi precedenti. Stanziati anche 200 milioni in più per i medici dell’emergenza/urgenza. Proprio per questo possiamo dire, senza timore di essere smentiti, che il Governo Meloni è l’esecutivo che ha stanziato più soldi per la sanità. Negli anni antecedenti al Covid, con i vari governi di centrosinistra, si era invece registrato un de finanziamento di 37 miliardi per la sanità pubblica. I servizi sanitari regionali a forte impronta pubblica, come quello toscano, non sono messi in ginocchio dai mancati stanziamenti del Governo ma da modelli organizzativi per pronto soccorso e ospedali sbagliati. Vanno riorganizzati i nostri ospedali liberando risorse economiche e umane da pastoie create negli anni per esercizi clientelari: l’Aoup di Pisa, per fare un esempio, ha 1100 posti letto e 122 unità dirigenziali, significa un primario ogni 8-9 posti letto. Sono gli stessi medici e infermieri, con le loro proteste, denunce e mobilitazioni, a chiedere una diversa organizzazione del lavoro che risponda a principi reali e scientifici”.
“Vorrei ricordare alla senatrice Zambito che il Governo nazionale aveva messo a disposizione della Toscana 26,5 milioni per superare le liste d’attesa ma la Regione ne ha spesi solo 3 preferendo artefare il sistema delle richieste per far sembrare che tutto fosse a posto -spiega Petrucci– Dopo aver letto la relazione della Corte dei Conti, con affermazioni gravissime nei confronti della sanità toscana, l’assessore Bezzini doveva dimettersi o chiedere le dimissioni dei suoi dirigenti. Tramite il sistema delle preliste e delle liste bloccate, secondo la Corte dei Conti, la Regione ha palesemente bleffato ed è ricorsa ad un artificio numerico per apparire virtuosa”.