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Importante risultato a Pisa sui nuovi approcci diagnostici molecolari per la diagnosi differenziale del mesotelioma pleurico, una delle neoplasie toraciche più rare e aggressive correlata all’esposizione all’amianto: il gruppo guidato da Gabriella Fontanini (nella foto), professore ordinario di Anatomia patologica all’Università di Pisa nonché responsabile in Azienda ospedaliero-universitaria pisana (Aoup) del Programma interdipartimentale di patologia pleuro-polmonare e del Centro clinico toracico, parteciperà infatti, con una comunicazione in sessione plenaria, alla sedicesima conferenza mondiale dell’International Mesothelioma Interest Group (IMIG) a Lille-Francia, dal 26 al 28 giugno prossimi.
La comunicazione, dal titolo “Prospective validation of a gene expression approach for the cytological diagnosis of epithelioid, biphasic mesothelioma and mesothelial hyperplasia”, illustrerà i risultati che hanno condotto alla definizione di un nuovo pannello di espressione genica e di un sistema di classificazione molecolare in grado di discriminare i mesoteliomi dalle lesioni pleuriche benigne, sia su tessuto che su liquido pleurico, con una performance migliore rispetto a quella dei marcatori diagnostici convenzionali.
Lo studio – che verrà presentato dalla dottoressa Rossella Bruno nella sessione dedicata alla diagnosi patologica del mesotelioma pleurico e che vedrà coinvolti alcuni tra i massimi esperti mondiali del settore diagnostico – illustrerà l’efficacia del nuovo pannello (valutato con la tecnologia nCounter NanoString) nella diagnosi citologica su liquido pleurico non solo del mesotelioma pleurico epiteliomorfo (istotipo più frequente) ma anche del bifasico (istotipo meno frequente e di più difficile gestione).
Si tratta di un’importante riconferma per la professoressa Fontanini e i suoi collaboratori (le dottoresse Greta Alì e Rossella Bruno e il dottor Anello Marcello Poma), che hanno partecipato con comunicazioni orali a tutte le ultime conferenze mondiali dell’IMIG: IMIG2016 – Birmingham, Regno Unito; IMIG2018 – Ottawa, Canada; IMIG2020/2021 – Brisbane, Australia.
Da anni, infatti, il gruppo studia gli approcci diagnostici molecolari utili nella difficile diagnosi differenziale tra mesoteliomi pleurici ed iperplasie mesoteliali (lesioni benigne della pleura che spesso accompagnano patologie polmonari di natura infiammatoria). Le effusioni pleuriche sono tra le prime manifestazioni cliniche del mesotelioma e costituiscono spesso l’unico materiale diagnostico disponibile. Il pannello genico sviluppato, dunque, potrebbe consentire di definire più rapidamente, in maniera poco invasiva, un quadro patologico complesso migliorando la gestione dei pazienti, soprattutto nel caso delle lesioni maligne.
Questo progetto ha ricevuto negli anni anche diversi riconoscimenti internazionali: uno Young Investigator Award, conferito nel corso della conferenza mondiale IMIG2016, e due grants conferiti rispettivamente da Nanostring Technology e dalla Kazan McClain Partners’ Foundation.
Fondamentale, per la buona riuscita del progetto, è stata la collaborazione con altri professionisti dell’Aoup tra cui la professoressa Franca Melfi, il professore Marco Lucchi, il dottor Alessandro Ribechini e il dottor Antonio Chella. Attiva collaborazione è stata fornita anche da altri gruppi italiani come quello dell’Unità Mesotelioma dell’Ospedale di Alessandria, guidato dalla dottoressa Federica Grosso. E il gruppo del professore Renato Franco dell’Unità operativa di Anatomia patologica del dipartimento di salute mentale e fisica e medicina preventiva dell’Università della Campania, Luigi Vanvitelli.