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“Don Milani, vita di un profeta disobbediente”; le Acli presentano di Mario Lancisi

Cento anni fa, esattamente il 27 maggio 1923, se ne andava don Lorenzo Milani, il maestro, l’educatore e il priore di Barbiana, antesignano del Concilio Vaticano II ma anche del riconoscimento dell’obiezione di coscienza al servizio militare e della riforma della scuola. Un punto di riferimento da sempre per tanta parte del mondo cattolico e non solo, di cui la Chiesa ha riconosciuto pienamente la valenza pastorale ed evangelica solo nel 2017, dopo la celebre visita a Barbiana di Papa Francesco.

“1923-2023, don Milani a cento anni dalla nascita” è anche il tema al centro di un momento di riflessione promosso dalle Acli provinciali di Pisa per venerdì 14 aprile alle 17 nella Biblioteca del Centro i Cappuccini (via dei Cappuccini 2B Pisa). Nell’occasione sarà presentato “Don Milani, vita di un profeta disobbediente” (edizioni Terra Santa), l’ultima opera che Mario Lancisi, giornalista inviato de Il Tirreno e oggi cronista del Il Corriere Fiorentino, ha dedicato al priore di Barbiana. Una vera e propria biografia che parte dalle origini, ripercorrendo anche l’albero genealogico della famiglia del priore, soffermandosi poi sulla sua vicenda umana, cristiana, civile e politica: dalla scuola popolare di San Donato, stroncata dalla curia fiorentina, all’esilio di Barbiana, passando per la bocciatura di “Esperienze Pastorali”, ritirato dal commercio su indicazione del Sant’Uffizio e “L’obbedienza non è più ina virtù”, il testo che ha aperto le porte all’obiezione di coscienza al servizio militare.

Con Lancisi ci sarà Rosy Bindi, già ministra della sanità e delle politiche per la famiglia, oggi presidente del Comitato nazionale del centenario dalla nascita di don Milani, don Antonio Cecconi, assistente spirituale delle Acli provinciali di Pisa e Lia Marianelli, già preside del Liceo scientifico “Dini” di Pisa.

“Don Milani e Barbiana sono anche, e da sempre, bussola che orienta il cammino delle nostre Acli provinciali – ricorda il presidente Andrea Valente -: è lassù che andiamo quasi tutti gli anni, insieme ai giovani in servizio civile o per momenti riflessione spirituale e pastorale rivolti ai nostri operatori. Ricordarlo in occasione del Centenario, dunque, è un atto dovuto e abbiamo scelto di farlo con un momento di riflessione pubblica che si soffermi anche e soprattutto sull’eredità milaniana e la profondità e l’attualità delle sue intuizioni. In uno dei sui ultimi colloqui con il cardinale di Firenze Florit, a un certo punto, don Milani sbottò e disse: “Sa qual è la differenza fra me e lei? Io sono avanti di 50 anni”. Da qui l’accusa, anche di essere presuntuoso. Invece aveva ragione: ce lo ha ricordato Papa Francesco salendo a Barbiana il 20 giugno 2017,chiudendo il discorso commemorativo con queste parole: “Don Milani,  il prete “trasparente e duro come un diamante” continua a trasmettere la luce di Dio sul cammino della Chiesa. Prendete la fiaccola e portatela avanti”. Un impegno anche per le Acli pisane”.