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A partire da martedì prossimo, 11 aprile, il setting di cure intermedie dell’ospedale di Volterra aumenterà il livello dell’assistenza ai pazienti ospitati passando da livello 2 a livello 1. In un setting di livello 2 i pazienti sono seguiti dai rispettivi medici di medicina generale e dal servizio di continuità assistenziale, mentre un setting di cure intermedie di livello 1 è più avanzato: c’è la presenza e il tutoraggio 24 ore su 24 di un medico ospedaliero (geriatria o internista) e il personale infermieristico viene rafforzato. Ciò consente, oltre al monitoraggio dei pazienti, garantito sempre e comunque anche al livello 2, di effettuare nel setting di livello 1 alcune terapie importanti e più impegnative, come le trasfusioni di emoderivati e la somministrazione di farmaci di fascia H, cioè quelli che possono essere somministrati solo in ambito ospedaliero.
“Si tratta di un salto di qualità per la struttura – dice Roberto Andreini, direttore del Dipartimento Specialità mediche dell’Azienda USL Toscana nord ovest – che ci consentirà di decongestionare le degenze delle strutture di medicina agli ospedali di Volterra, Pontedera, Cecina, Livorno e Piombino, accogliendo pazienti per i quali è già stata formulata la diagnosi e per i quali la terapia medica, già iniziata, non può però essere eseguita sul territorio”.
Il setting di cure intermedie è dedicato a persone più fragili, di età avanzata, con patologie croniche che devono fare terapie non eseguibili a domicilio. Ha lo scopo di ridurre il rischio clinico dovuto alla permanenza per lunghi periodi nei setting di alta intensità di cura e di rendere la dimissione dall’ospedale meno traumatica, per evitare il riacutizzarsi delle patologie, riducendo il fenomeno del re-ricovero.
Il setting di Cure intermedie livello 1 di Volterra si trova al padiglione “Biffi” e avrà, in contiguità con 2 letti di hospice, 18 posti letto, di cui 5 saranno, in maniera flessibile, dedicati ai pazienti residenti nei comuni della Alta Val di Cecina.