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Pisa Sc; è il momento di stare uniti attorno alla squadra

Sabato a Modena è arrivata la prima sconfitta in trasferta da quando D’Angelo è subentrato a Rolando Maran sulla panchina dei nerazzurri. La terza della sua seconda era nerazzurra, tutte e tre avvenute nel girone di ritorno.

Ma non va dimenticato che il Pisa, con 7 sconfitte, è la quinta squadra per minor numero di sconfitte del campionato (solo le prime quattro in classifica con cinque ne hanno subite meno), uno dei migliori attacchi e si trova saldamente in lotta per la zona play-off.

Probabilmente, a differenza dell’anno scorso dove fino all’ultima giornata ci siamo giocati la promozione diretta, quest’anno possiamo già esser certi dell’esclusione da questa lotta. E ciò non deve esser visto solamente come un lato negativo. Certo a tutti sarebbe piaciuto fare il campionato del Frosinone, a cui resta solo amministrare il vantaggio per ottenere la meritata promozione in Serie A, ma non va dimenticato che facciamo parte di un campionato ricco e complicato dove ad agosto, stando alle dichiarazioni dei dirigenti, c’erano almeno 15 squadre su 20 con l’obiettivo dichiarato di guardare verso l’alto piuttosto che ad una semplice salvezza. Essere arrivati a marzo con un solo obiettivo da conquistare può essere un vantaggio nella programmazione dei prossimi mesi. Già, un solo obiettivo: i play-off, perché la salvezza che alcuni tifosi mugugnando hanno indicato come obiettivo a cui dedicarci, possiamo reputarla già raggiunta. Negli ultimi anni la salvezza in Serie B si raggiungeva con una quota punti attorno ai 45-47; il Pisa ad oggi ne ha già 42 con ancora nove gare da disputare. Ma al di là della matematica la squadra nerazzurra è indicata da molti addetti ai lavori e molti avversari come una delle migliori rose del campionato e salvo grossi sconvolgimenti difficilmente resterà fuori dalla zona play-off.

I tifosi non possono che essere soddisfatti della propria squadra: due anni di fila in lotta per i play-off per la promozione in Serie A è un risultato di cui andare orgogliosi, non dimenticando che fino a pochi anni fa concludevamo l’anno con una cena di squadra in pizzeria festeggiando un modesto nono posto in Serie C.

Ad oggi con questi risultati possiamo sentirci nella nostra dimensione, ciò che siamo sempre stati: una provinciale tra le più forti del campionato cadetto. Per anni ci siamo sentiti fuori luogo nelle lotte nei campionati fangosi delle categorie inferiori, oggi siamo finalmente tornati dove più ci compete !

Certo l’appetito vien mangiando e il sogno resta quello di diventare una provinciale che possa finalmente dare continuità di risultati in Serie A, dando del filo da torcere alle grandi big delle città metropolitane. Questo sogno negli ultimi anni si è fatto sempre più forte nelle menti dei tifosi nerazzurri grazie all’avvento della famiglia Corrado prima e ancor di più con l’arrivo di Alexander Knaster in città. Ma i grandi sogni hanno bisogno di programmazione e di tempo per questo i tifosi nerazzurri devono mettere da parte l’ansia e seguire l’esempio dei 2000 presenti a Modena, che a fine gara hanno applaudito e incoraggiato i ragazzi scesi in campo. Perché, come disse Giovanni Corrado al termine della sconfitta con il Monza lo scorso anno, non si tratta più di attendere “...se il Pisa raggiungerà la Serie A, ma solamente il QUANDO!“.