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Il percorso è quello per andare in centro da via Paparelli e via Pietrasantina e le barriere architettoniche sono ovunque, dalle vie Rindi e San Zeno a Largo Ciro Menotti, passando per le vie Piave, Buonarroti, Santa Cecilia, Volta, Berlinghieri e San Francesco solo per citare le principali. Proprio lungo i colonnati della centralissima piazza affacciata su Borgo Stretto, sono state appese a una corda decine di foto, con relativa didascalia, una per ciascuna delle barriere architettoniche che impediscono o rallentano il passaggio delle persone in sedia a rotelle e dei passeggini. È così che “La Città delle Persone”, la lista civica a sostegno del candidato del progetto civico e progressista di centrosinistra Paolo Martinelli, ha deciso di riportare al centro della campagna elettorale il tema dell’inclusione delle persone con disabilità. Lo ha fatto con un’analisi certosina e dettagliata dei due percorsi, conclusa ieri pomeriggio (domenica 26 marzo) con altrettante passeggiate, una delle quali fatta anche dallo stesso candidato utilizzando la sedia a rotelle «perché ho voluto rendermi conto di persona, non solo della situazione, ma anche del senso di frustrazione e precarietà che si prova» ha spiegato alla fine all’arrivo in Largo Ciro Menotti, dove i due gruppi “arancioni” (il colore che contraddistingue la lista) si erano dati appuntamento per il momento conclusivo.
L’elenco è lungo e dettagliato e vale la pena ripercorrerlo, sia pure per sommi capi: in via San Zeno manca marciapiede in corrispondenza della Porta delle mura medievali. In via Buonarroti i problemi sono molteplici: il marciapiede è dissestato in più punti, mancano le rampe d’accesso e a un certo, a metà del tragitto, in mezzo al percorso pedonale c’è anche un palo della luce che obbliga a scendere e proseguire in strada. In via Santa Cecilia i paletti che delimitano il percorso pedonale sono talmente a ridosso degli edifici che una sedia a rotelle non riesce a passare, nelle vie Volta e Berlinghieri il lastricato stradale è completamente dissestato. Nelle vie Rindi e Piave muoversi con il passeggino o con l’ausilio di una sedia a rotelle è impresa ancora più improba: nella prima all’altezza dell’Istituto “Fascetti” proprio non c’è il marciapiede e per spostarsi bisogna andare in mezzo alla strada. Più avanti i tratti pedonali sono talmente dissestati che le ruote rischiano di rimanere incagliate nelle buche.
«Nella narrazione di Conti della città delle asfaltature, ci si è dimenticati di chi si muove a piedi e soprattutto delle persone con disabilità motoria o sensoriali e delle famiglie con passeggini, ossia dei più fragili», sottolinea Rita Lucchi, candidata al consiglio comunale nella lista “La Città delle Persone”. «Problemi ce ne sono molti, come abbiamo avuto di toccare con mano durante le due passeggiate – aggiunge Martinelli-. Marciapiedi e percorsi pedonali accessibili a tutti devono tornare a essere la priorità in materia di mobilità e manutenzioni, anche perché c’è da recuperare qualche anno di “dimenticanze”».
Poi la denuncia, da parte della consigliere comunale del Pd, oltreché presidente del Coordinamento etico Caregiver Maria Antonietta Scognamiglio: «Nel 2018 è stato istituito il tavolo sull’accessibilità, grazie a una delibera approvata all’unanimità – ha tuonato-, ma questa giunta non lo ha mai convocato. Boicottandolo, anche quando, come consiglieri di minoranza, siamo riusciti a farne approvare il regolamento. Da lì, ossia da un laboratorio permanente sull’accessibilità che funzioni e sia convocato regolarmente, noi dovremo ripartire».