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Il Museo di Storia Naturale digitalizza la collezione dei cetacei: 30 modelli 3D di reperti scaricabili gratuitamente dalla piattaforma web Sketchfab

Con l’apertura di un profilo Sketchfab, il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa mette a disposizione di studenti, ricercatori e pubblico in generale, i modelli 3D dei propri reperti. Sketchfab è una piattaforma web che consente di pubblicare, condividere, scoprire, acquistare e vendere contenuti 3D. Il sito consente agli utenti di visualizzare modelli 3D su qualsiasi browser mobile, browser desktop, device o visore per realtà virtuale. Gli utenti di Sketchfab possono scegliere di rendere i loro file 3D disponibili per la sola visualizzazione, per il download con licenze Creative Commons o di venderli nel negozio Sketchfab. Nell’ottica di mettere a disposizione e condividere il proprio patrimonio, il Museo ha deciso di rendere scaricabili gratuitamente i propri modelli per chi ne fa richiesta.

Il progetto è stato coordinato da Simone Farina, referente dell’Area museale di Zoologia dei vertebrati in collaborazione con il professor Giovanni Bianucci del Dipartimento di Scienze della Terra. Al progetto hanno lavorato anche Marco Merella, dottorando di paleontologia, e due tesiste del corso di laurea in Scienze naturali e ambientali, Giada Bernardini e Gaia Caneve.

Utilizzando uno scanner a luce strutturata in dotazione presso il Laboratorio di Paleontologia dei Vertebrati del Dipartimento è stato possibile digitalizzare molteplici reperti esposti nella Galleria dei cetacei del Museo. Al momento sulla piattaforma sono visualizzabili 30 modelli di cetacei attuali e fossili, ma altri modelli saranno disponibili a breve e l’intenzione è quella di aumentare nel tempo il numero di modelli 3D, anche attraverso la realizzazione di atlanti osteologici virtuali.

“La digitalizzazione del patrimonio, specialmente grazie ai modelli 3D, è sicuramente un’occasione per valorizzare le collezioni museali” – afferma la professoressa Elena Bonaccorsi, direttrice del Museo – “ma anche un’opportunità per attrarre nuovi pubblici e offrire modalità di fruizione alternative. Gli ultimi due anni, con gli accessi contingentati e le chiusure, hanno evidenziato infatti come sia possibile fruire delle collezioni anche in modo diverso e in un contesto interattivo. Pensiamo che il fatto di mettere a disposizione i modelli 3D sulla piattaforma e la possibilità di scaricarli gratuitamente, possa essere una risorsa importante soprattutto per gli studenti e i ricercatori di tutto il mondo, come dimostrano già l’interesse che si è sviluppato intorno al progetto e le interazioni sulla piattaforma”.