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Giardino Scotto, inaugurato il restauro delle mura urbane con camminamento in quota

Il Comune di Pisa ha inaugurato oggi, venerdì 24 marzo, il recupero della Mura urbane al Giardino Scotto che permette l’accesso al camminamento in quota del tratto compreso tra la Torre di Sant’Antonio e il Bastione Sangallo. Alla cerimonia di inaugurazione sono intervenuti il sindaco di Pisa Michele Conti, l’assessore ai lavori pubblici Raffale Latrofa e l’assessore al turismo Paolo Pesciatini. Presenti anche il dirigente dell’edilizia pubblica e direttore dei lavori Marco Guerrazzi,la responsabile di CoopCulture per le Mura di Pisa, Michela Pezzini, oltre ad autorità cittadine e rappresentanti di forze dell’ordine e dei Marinai d’Italia. Molte le persone che hanno partecipato, approfittando dell’inaugurazione per accedere per la prima volta ai camminamenti in quota.

In occasione del Capodanno Pisano, domani sabato 25 e domenica 26 marzo il camminamento sarà aperto e accessibile al pubblico gratuitamente in orario 10-12 la mattina e 16-18 il pomeriggio. Dal 1 aprile e fino al 30 giugno le aperture al pubblico saranno tutti i sabati e le domeniche, in orario 10-12 la mattina e 16-19 il pomeriggio. Il servizio di apertura gratuita delle mura al Giardino Scotto sarà garantito da CoopCulture, la società che gestisce l’accesso alle Mura di Pisa.

“L’intervento di restauro che inauguriamo oggi – dichiara il sindaco di Pisa Michele Conti – permette alla città di recuperare in tutta la sua bellezza un monumento storico tra i più caratterizzanti dei nostri Lungarni, rendendo fruibile il doppio camminamento che si estende all’interno della galleria e in quota alle mura. Una bellissima vista dall’alto che ci consente di ammirare a pieno questa parte di lungarno, andandosi ad aggiungere al percorso in quota sulle Mura di Pisa. E’ un altro tassello che aggiungiamo nel recupero e nella fruizione di quello che è il giardino storico della città, un luogo ricco di storia, che ha visto nel corso dei secoli trasformarsi più volte in cittadella fortificata, per poi diventare a fine ‘700 un bellissimo giardino in centro storico, oggi a disposizione della città come parco pubblico con giochi per bambini e area verde, spazio ideale per spettacoli ed eventi culturali nel abbiamo realizzato nel periodo estivo. La nostra Amministrazione in questi anni, insieme un grande piano di manutenzioni straordinarie nei quartieri, ha portato avanti importanti interventi di recupero del patrimonio artistico cittadino con l’obiettivo di valorizzare i monumenti storici e restituirli alla cittadinanza per la conoscenza, la fruizione e la promozione turistica”.

“Oggi è un giorno di festa per la nostra comunità – commenta l’assessore Raffaele Latrofa -. Inauguriamo una bellissima opera, un restauro che rende ai nostri concittadini la possibilità di godere di bellissime viste dell’Arno e del Giardino Scotto. Un doppio camminamento, uno interno alle mura che rappresenta una sorta di percorso vasariano e l’altro in quota all’aperto, che, grazie alla realizzazione dell’elevatore interno alla torre di Sant’Antonio, è completamente accessibile a tutti. Per collegarsi al Bastione Sangallo, dove è in corso l’altro cantiere di riqualificazione che presto sarà completato, porteremo avanti il progetto di recupero dell’ulteriore tratto di mura che prosegue, completando tutto il percorso in quota. Un grande intervento, per cui tengo a ringraziare l’architetto Marco Guerrazzi che lo ha realizzato, che rende tutti noi orgogliosi perché ci ha permesso di valorizzare il giardino che tutti noi pisani abbiamo a cuore e che è rimasto nei ricordi della nostra infanzia come il luogo di festa dove da bambini venivamo a giocare.”

“Grazie all’accordo con la società che gestisce le Mura di Pisa, CoopCulture – spiega l’assessore Paolo Pesciatini – abbiamo previsto gratuitamente tutti i fine settimana le aperture al pubblico. Il Giardino Scotto è un luogo importantissimo per la nostra storia e per la nostra cultura: questo è il luogo che ha dato i natali a San Ranieri, che è nato intorno al 1118 proprio qui, nel posto in cui si trovava la Chiesa di Sant’Andrea in Chinzica. È un luogo che per Pisa ha quindi una sua sacralità, dove sarà possibile organizzare iniziative ed eventi che ricordano la storia della città, sfruttando anche il camminamento interno alle Mura. Questa città non finirà mai di stupirci per le sue meraviglie: dobbiamo noi trovare occasioni e strumenti di promozione per trasmettere alle future generazioni e ai visitatori il nostro patrimonio di bellezza.”

L’intervento di riqualificazione. Iniziato a febbraio 2022, l’intervento di recupero delle Mura urbane al Giardino Scotto è terminato a marzo 2023 ed ha previsto la riqualificazione del tratto di mura compreso tra la Torre di Sant’Antonio e il Bastione Sangallo. Oltre al restauro e consolidamento delle strutture murarie, compreso il restauro della sommità dalla Torre di Santa Barbara, con il restauro e ripristino funzionale della scala interna di accesso, è stata ricostruita in legno la parte superiore della torre di Sant’Antonio, inglobata nel sistema difensivo delle mura medievali ma originariamente con funzione di campanile della chiesa adiacente, andata distrutta. Dopo la realizzazione della struttura in acciaio del vano scale e dell’ascensore, la parte superiore della torre, che era rimasta mozzata, è stata interamente ricostruita in legno con tavole di larice. Dalla Torre di Sant’Antonio è stato realizzato un punto di salita sulle mura attraverso il quale si accederà ai due camminamenti in quota, uno a 10 metri di altezza e il secondo più basso, a circa 6 metri di altezza, che si sviluppa in una galleria interna alle mura, per un totale di circa 300 metri. L’accesso ai percorsi in quota avviene attraverso elevatori e rampe che garantiscono la piena accessibilità alle persone disabili. L’intervento è stato realizzato con fondi PNRR – Bando “Rigenerazione Urbana” per 696mila euro e con fondi della Regione Toscana – Bando “Interventi di sostegno per le città murate e le fortificazioni della Toscana” per 84mila euro, per un totale di 780 mila euro di finanziamento.

Cenni storici. Il Giardino Scotto fu costruito dai fiorentini come “Fortezza San Marco” o “Cittadella nuova” dopo la conquista della città di Pisa del 1406, non a difesa della città ma per dominarla militarmente. Per la realizzazione del progetto urbanistico, iniziato a partire dal 1440, fu necessario demolire un’area nella quale si trovava la chiesa di S. Andrea in Chinzica con annesso monastero e ospedale. Il campanile della chiesa fu inglobato nel complesso murario e rimase con la funzione di torre di difesa. I lavori per la costruzione della “Cittadella nuova” durarono circa trent’anni. La rivolta pisana del 1495 portò alla parziale demolizione della “Cittadella nuova” e a un breve periodo di libertà cittadina che terminò con la riconquista di Pisa da parte dei fiorentini (1509). Durante la rivolta le mura medievali subirono drastiche distruzioni, da cui si salvò soltanto la porta San Marco con alcuni annessi nel mastio nella fortezza meridionale. Una volta riconquistata la città i fiorentini iniziarono la costruzione di una nuova cittadella fortificata sulle strutture precedenti ordinando un nuovo progetto a Giuliano da Sangallo. A ridosso della struttura quattrocentesca furono così erette due fortezze, una a sud e una a nord, poi abbattuta sulla fine del Settecento. Sul lato est il muro fu ricostruito con una cortina in laterizio listata di marmo, soggetta a una serie di rifacimenti che vanno dal Seicento agli anni trenta del Novecento, quando fu tagliata con i due grandi archi per il passaggio della viabilità del lungarno e perforata con le finestrature ad arco a fini estetici. La Cittadella Nuova fu disarmata e privatizzata da Pietro Leopoldo di Lorena nel 1781. Nel 1798 fu acquistata da Domenico Scotto, armatore livornese, che la trasformò in giardino con ambulacri coperti e scoperti, annesso ad un palazzo che costruì lungo il fiume sul tratto nord-orientale della fortezza. In seguito ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale l’edifico ad angolo tra Lungarno Fibonacci e Lungarno Galilei e l’altro edifico attiguo furono danneggiati.