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L’energia che si sprigiona dal cuore caldo di Toscana risale in superficie e dà una spinta alle e-bike le cui ruote hanno percorso le terre geotermiche per il “Giro del Fuoco”, un affascinante viaggio lungo la rotta del vapore organizzato da Enel Green Power a valle della Gran fondo Strade Bianche, che nelle scorse settimane è tornata a lambire le terre della geotermia, tra i territori provinciali di Pisa, Siena e Grosseto.
In Toscana il Giro del Fuoco ha raccolto un grande successo, un’iniziativa per fare conoscere un territorio dove energia, storia e sostenibilità si uniscono nel segno della transizione energetica. Tra soffioni boraciferi (con emissioni di gas con temperature comprese tra 23°C e 150°C), acque termali e fumarole, Enel Green Power è così andata alla scoperta delle meraviglie naturali della Valle del Diavolo e della Larderello Valley, insieme a 3 importanti content creator – Elisa Scarlatta, Marco Aurelio Fontana e Omar Martinello – che si sono fatti portavoce di messaggi sull’ambiente e sullo sport, sul sostegno alle comunità e sul turismo sostenibile. All’iniziativa hanno partecipato anche il direttore global di Enel Green Power Salvatore Bernabei, il responsabile Innovazione di Enel Global Power Generation Nicola Rossi ed il responsabile Geotermia Enel Green Power Luca Rossini.
Filo conduttore del fine settimana toscano è stata, anche, la bicicletta: dopo aver partecipato alla Gran Fondo Strade Bianche di Siena, una manifestazione ciclistica amatoriale particolarmente cara agli appassionati di questo sport, che ha coinvolto 6.500 persone, il gruppo si è avventurato nel percorso del vapore tra colline, storia e paesaggi mozzafiato, facendo tappa in tanti dei luoghi simbolo della geotermia Toscana.
In allegato foto del Giro del Fuoco, al link e di seguito approfondimenti e dettagli sull’evento: https://www.enelgreenpower.com/it/media/news/2023/03/giro-fuoco-storia-geotermica-toscana (qui anche video).
Un’immersione tra sport, sostenibilità e storia
“L’esperienza del Giro del Fuoco è stata ben più di una manifestazione ciclistica, perché ha consentito ai partecipanti di conoscere il territorio molto meglio di quanto possa sembrare a prima vista: un solo giro in bici, senza il racconto puntuale delle varie tappe, non avrebbe permesso di rendersi conto delle peculiarità di ciò che è stato fatto e si sta facendo”, ha commentato Omar Martinello alla fine del tour.
Un esempio interessante è il caseificio Padre Paterno di Monterotondo Marittimo, una località dove già nel 1777 è stato individuato per la prima volta l’acido borico, legato all’attività geotermica. In questa azienda oggi viene prodotto latte e formaggio utilizzando il vapore proveniente dalla nostra vicina centrale geotermica. L’energia del sottosuolo viene utilizzata per tutte le fasi produttive: dalla pastorizzazione alla cagliatura, passando per l’eliminazione del siero in eccesso e per le attività di pulizia.
Il “Green Team” si è poi spostato a Sasso Pisano, località nota per i soffioni boraciferi e che ospita la centrale geotermica di Sasso 2. Attraverso un sistema di condotte, il vapore dell’impianto viene utilizzato da Vapori di Birra per la produzione di birra artigianale, con una riduzione del 25% dei costi legati all’energia. Il percorso ha anche compreso il parco delle Biancane, il parco delle Fumarole, i soffioni boraciferi di San Federigo e altre aree simbolo della storia geotermica toscana.
“Oltre ad avere pedalato in un territorio magnifico, sono rimasta stupita dalle potenzialità delle fumarole: è incredibile come il vapore che esce dal terreno possa diventare energia elettrica”, ha sottolineato Elisa Scarlatta.
La giornata si è conclusa nella capitale mondiale della geotermia di Larderello, il cui nome deriva dall’ingegnere francese Francois Jacques de Larderel, il primo produttore dell’acido borico su larga scala. Proprio in questo paese nel 1913 furono accese per la prima volta 5 lampadine grazie all’energia geotermica. Nella Larderello Valley, tra le province di Pisa, Siena e Grosseto, abbiamo ha realizzato un totale di 34 centrali con una capacità installata di oltre 900 MW, soddisfando oltre il 30% del fabbisogno energetico regionale. Le potenzialità dell’energia del sottosuolo sono raccontate nel Museo della Geotermia dove – grazie a un percorso interattivo – vengono descritte le varie applicazioni industriali di questa risorsa naturale. Chiunque può vivere questa esperienza, perché il museo è aperto a tutti e la visita è completamente gratuita.
Dal sottosuolo una risorsa di immenso valore, per il Pianeta e per chi lo abita
L’energia geotermica contenuta all’interno della Terra è una risorsa preziosa per una produzione pulita e rinnovabile. Da sempre il nostro pianeta sprigiona calore e l’umanità, con il tempo, ha imparato a utilizzarlo per ricavare anche elettricità oltre al riscaldamento, per gli edifici, la produzione industriale, le attività artigianali e tanto altro. Oggi proprio in Toscana, nell’area geotermica più antica al mondo, l’innovazione e la tecnologia rendono possibile lo sfruttamento di questa energia nascosta, fornendo un modello di riferimento internazionale.
La geotermia sta diventando una risorsa sempre più preziosa a livello globale: secondo i dati dell’International Renewable Energy Agency (IRENA), la capacità globale installata è aumentata del 54% nel periodo dal 2011 al 2021, con una produzione di energia complessiva di 95 TWh annui. Uno dei temi di maggiore interesse degli ultimi anni è il teleriscaldamento, ossia lo sfruttamento del vapore proveniente dal suolo per riscaldare edifici e abitazioni.
Come ha sintetizzato Nicola Rossi, Responsabile Innovazione di Enel Global Power Generation: “La geotermia è come un’anziana signora, che però resta sempre giovane e attuale grazie a un percorso di cambiamento e innovazione continuo. Sono tante le applicazioni che stiamo valutando per il futuro. In particolare la sperimentazione nella centrale di Chiusdino, che riguarda il processo di coltivazione dell’alga spirulina, che sfrutta ed elimina l’anidride carbonica di origine geotermica. Questo cianobatterio viene definito come l’alga del futuro per il suo grande potere energetico, tanto che potrebbe avere un ruolo chiave anche nelle attività spaziali dei prossimi anni”.
“Ciclismo, geotermia e sostenibilità sono accomunate dalla ciclicità”, ha sintetizzato Marco Aurelio Fontana. “La geotermia utilizza l’energia della terra, partendo dal sottosuolo per trasformarla in altre forme, all’insegna della sostenibilità”.
“Il ciclismo è uno sport salutare e sostenibile, che anche per questo ha molto in comune con la geotermia”, ha detto l’Amministratore delegato di Enel Green Power, Salvatore Bernabei, che ha partecipato anch’egli al Giro. “Lo scopo di queste iniziative è approfondire e fare conoscere il tema dell’energia e il suo legame con il turismo, con il territorio e con le attività che lo caratterizzano”.
Il Giro del Fuoco è stata l’occasione perfetta per celebrare i traguardi concreti raggiunti da Enel Green Power in questo territorio, supportando la comunità locale e il turismo sostenibile, oltre che facilitando il processo di trasformazione energetica. Questa iniziativa, alla pari del Giro dell’Acqua del 2022 e al prossimo Giro del Sole, è soprattutto un’iniziativa culturale, centrata sulla conoscenza di un tema nodale per gli obiettivi energetici del prossimo futuro”.