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Si inaugurerà SABATO 18 Marzo 2023 alle ore 17,30, presso il GAMeC CentroArteModerna di Pisa (sul Lungarno Mediceo al numero 26) la mostra “Architextures / Astrazioni Architettoniche” del noto artista fotografo Carlo D’Orta dedicata alle architetture contemporanee, in cui l’occhio dell’artista fotografo cerca geometrie astratte e rigore delle forme ordinata e curata da Massimiliano Sbrana.
Viaggiatore e fotografo da oltre 40 anni, negli anni 2002-2012 si dedica allo studio dell’arte contemporanea e frequenta corsi avanzati di pittura nell’ambito della Rome University of Fine Arts (RUFA) e un master in fotografia all’Istituto Europeo di Design (IED) di Milano. La sua visione fotografica subisce una completa trasformazione. Abbandona l’approccio documentario e cerca scatti tendenti verso l’astrazione, o venati da una visione metafisico/surrealista.
Carlo d’Orta infatti usa la macchina fotografica non per documentare o fare cronaca, ma per estrarre dalla realtà immagini pittoriche che esistono davvero, ma quasi mai sappiamo vedere.
Il suo soggetto principale sono le architetture. E la sua arte è soprattutto una ricerca della sintesi, delle forme essenziali, delle combinazioni geometriche prodotte dalle sovrapposizioni e intrecci di strutture architettoniche che popolano le nostre città. Non gli interessano gli edifici in sé, né la realtà percepibile a prima vista. Lui si concentra su linee, intersezioni, combinazioni di forme. Per questo cerca prospettive particolari, punti di vista inconsueti, angoli e scorci visuali dai quali le architetture si mescolano in un dialogo di linee, forme, contrasti di luci e colori che assume un significato quasi biologico.
Le sue fotografie possono a volte sembrare dei collage, ma non lo sono. Gli incroci di forme e geometrie non sono realizzati in post-produzione o al computer, ma esistono davvero nella realtà: essi sono il frutto della prospettiva e della ricerca di punti di vista dai quali strutture e forme distinte, separate fisicamente fra loro, appaiono invece al nostro sguardo come fuse e unite. Questo è il senso soprattutto della sua serie Biocities, che affonda le radici e l’ispirazione più profonda nell’arte astratta di Mondrian, Malevic, El Lissitzky, Rothko, Peter Halley, nella fotografia di Franco Fontana e Lucien Hervé e forse – proprio per lo sforzo di andare con i suoi scatti oltre il dato fisico, per approdare ad una nuova meta-realtà – anche nella visione delle città e piazze metafisiche di De Chirico.
Per spiegare il suo modo di guardare e fotografare gli piace citare le frasi di tre grandi uomini di cultura:
“Se si desidera insegnare all’occhio umano a vedere in una nuova maniera, è necessario mostrar gli oggetti quotidiani e familiari da prospettive, situazioni e angolazioni totalmente diverse”(Aleksandr M. Rodchenko)
“Il viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi” (MarcelProust)
“La fotografia creativa non deve riprodurre, ma interpretare rendendo visibile l’invisibile” (FrancoFontana)
Le sue fotografie d’arte sono in Limited Edition di 3 copie, con certificato di garanzia e codice identificativo dell’Archivio Arte Carlo D’Orta. Solo per alcune immagini sono previste tirature più ampie, comunque limitate e certificate.
La mostra proseguirà fino al 12 Aprile 2023 con ingresso libero. Orari: 10-12,30/16-18,30 (feriali); chiuso lunedì . Aperture straordinarie Domenica 19 e 26 Marzo 2023 con orario 16-18,30. Per appuntamenti tel +39 3393961536 (Whatsapp, Telegram, Signal)