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Tumore vescicale: in Aoup un nuovo Percorso per i pazienti

Il tumore alla vescica è tra i cinque tumori più frequenti nella popolazione italiana, e colpisce maggiormente gli uomini, circa 20.500 casi l’anno contro i 5.000 registrati tra le donne.
Considerata la rilevanza di questa patologia l’Aoup, prima in Toscana, ha voluto offrire ai pazienti che ne sono stati colpiti un Percorso diagnostico terapeutico assistenziale – operativo dall’inizio di marzo – che li accompagni passo passo, sgravandoli anche delle incombenze di prenotazione delle visite e degli esami.
Ai pazienti sarà offerto un approccio multidisciplinare e una cura personalizzata che miri a ottenere la migliore qualità di vita. Sarà instaurato uno stretto rapporto con i medici di medicina generale attivi sul territorio per promuovere la prevenzione e la diagnosi precoce della malattia, con la tempestiva presa in carico da parte del Gom urologico (gruppo oncologico multidisciplinare) dell’Aoup. 
Come sottolinea il dottor Giorgio Pomara – responsabile del Percorso e direttore dell’unità operativa Urologia 2 – “sarà in questo modo possibile offrire una via di accesso diretta all’inquadramento diagnostico e terapeutico ai pazienti affetti da una malattia subdola e aggressiva. Ritengo che semplificare l’accesso alle cure – continua Pomara – sia la chiave del successo terapeutico e proprio per questo, tramite l’Ordine dei medici di Pisa e il Dipartimento della Medicina generale dell’Usl Toscana nord-ovest – un ringraziamento particolare va al dottor Giuseppe Figlini e al dottor Luca Puccetti – inizierà una campagna di informazione e sensibilizzazione che illustri le modalità di accesso al Percorso. Devo inoltre ringraziare la direzione aziendale e tutti i professionisti, medici e infermieri, che hanno contribuito alla realizzazione del progetto e che lo porteranno avanti”.
Il Percorso si basa sull’esperienza maturata dall’unità operativa Urologia 2, diretta appunto dal dottor Pomara. Nei trattamenti di routine – come le resezioni endoscopiche di tumori vescicali (Turb-T) – l’unità operativa vanta un’ampia casistica annua, utilizzando nel trattamento sia la tecnica tradizionale (resezione endoscopica) sia quelle più moderne (laser resezioni). Dal 2017 si è inoltre iniziato a effettuare con tecnica mininvasiva totalmente robotica la cistectomia radicale con derivazione urinaria e ricostruzione di una nuova vescica. Ad oggi, con quella tecnica, sono state eseguite oltre 150 cistectomie, dato che pone l’Aoup tra i centri di riferimento a livello italiano. Come sottolinea Pomara, “i vantaggi della chirurgia robotica sono molteplici: maggiore precisione, più accurata dissezione dei peduncoli neuro-vascolari, minime cicatrici sull’addome, ridotta perdita di sangue, minore necessità di assumere farmaci antidolorifici e riduzione delle lunghe degenze, ripresa fisica e funzionale più rapida. Il paziente viene dimesso dopo una degenza dimezzata rispetto a quella successiva alla chirurgia tradizionale e con un decorso post-operatorio particolarmente favorevole. È maturo il tempo – conclude Pomara – che l’asportazione della vescica con metodica mininvasiva robotica sostituisca la chirurgia tradizionale”.