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Si è svolta ieri , la cerimonia di intitolazione a don Mario Stefanini dell’area pubblica compresa tra via Deodato Orlandi e il cimitero di San Piero a Grado, alla presenza del sindaco di Pisa, Michele Conti, del presidente del Consiglio Comunale Alessandro Gennai e dell’arcivescovo di Pisa, Giovanni Paolo Benotto.
“Quella di oggi che vede intitolato questo spazio a don Mario Stefanini – ha dichiarato il sindaco di Pisa Michele Conti – è una giornata importante per la comunità di San Piero e sono davvero felice di vedere tante persone presenti per ricordarlo. Don Mario Stefanini è stato per molti anni una presenza importante in questa parte del territorio che custodisce la bellissima Basilica. Un parroco che tanto si è impegnato per la sua comunità, per la salvaguardia della Basilica, dove per anni ha portato avanti il sogno di ricostruire il campanile. Purtroppo il sogno non è ancora potuto diventare realtà, ma ci auguriamo che possa esserlo nei prossimi anni. Prima di San Piero è stato parroco per quasi 20 anni di Ghezzano, dove, dal niente in una frazione alle porte di Pisa, ha creato una parrocchia, un oratorio, i gruppi giovanili e l’azione cattolica. Un grande formatore per i giovani e un punto di riferimento sempre a disposizione di tutti, di chiunque avesse bisogno di aiuto. Ci è sembrato doveroso ricordarlo qui, insieme alla comunità di San Piero, dove ha lasciato un segno tangibile del suo impegno e della capacità di far rinascere il sogno di ricostruire il campanile dopo oltre 50 anni. Un sogno che viene affidato come testimone in una staffetta, che ci auguriamo possa coinvolgere i cittadini di oggi, intervenuti numerosi per ricordarlo con grande affetto”.
Don Mario Stefanini è nato a Cascina il 9 marzo 1937. Dopo aver frequentato le scuole elementari e medie inferiori a Cascina, è entrato nel Seminario Arcivescovile di Pisa, dove ha frequentato le scuole medie superiori e la teologia. Ha conseguito il diploma di maturità classica presso il Liceo G. Galilei di Pisa nel 1955. E’ stato ordinato sacerdote da S.E. Mons. Ugo Camozzo Arcivescovo nella chiesa parrocchiale di Cascina il 19 settembre 1959. E’ stato Vicario Parrocchiale di Pontedera (1959-66); Parroco di Ripoli (1966-77); di Ghezzano (1977-95 – dove hapromosso e realizzato la costruzione della nuova chiesa della Santissima Trinità alla Fontina) e dal 1995 di San Piero a Grado. Il 15 agosto 2003 è stato nominato Canonico Onorario del Capitolo Metropolitano della Chiesa primaziale.Ha ricoperto diversi incarichi a livello diocesano e per lunghi anni è stato Assistente Ecclesiastico della Sezione di Pisa dell’U.N.I.T.A.L.S.I. animando e promuovendo le iniziative con la sua generosità e la sua determinazione, sempre con la capacità di farsi prossimo ad ogni persona incontrata.
Negli anni di San Piero, assolvendo agli impegni pastorali propri dell’incarico ricevuto, e instaurando delle preziose relazioni con i suoi parrocchiani, ha anche valorizzato e promosso gli appuntamenti specifici della Festa dell’Ascensione e della tradizionale Sagra del Pinolo. Ha poi dedicato una attenzione particolare alla Basilica; tra le altre cose ha ottenuto una modifica della viabilità, con lo spostamento del tratto della via Bigattiera che passava in prossimità del fianco sud della Basilica. In questo modo si è venuto a creare un ampio spazio verde liberamente fruibile da chi si accosta alla Basilica, non più stretta e aggredita dal traffico. Spazio denominato da allora “Parco Giovanni Paolo II”.
Grazie alle sue doti di impegno, di lungimiranza, di curiosità, unite a un notevole spessore culturale e a una non comune capacità organizzativa, aveva poi cominciato a realizzare un sogno: ricostruire il campanile della Basilica di S. Piero a Grado. L’imponente campanile, del XII secolo, fu distrutto il 22 luglio 1944 dai soldati della Wehrmacht in ritirata, per impedire agli alleati di beneficiare di un punto strategico per avvistamenti a lungo raggio. Dopo la guerra era stata intrapresa la costruzione di un nuovo campanile, ma i lavori si interruppero precocemente. Negli anni di servizio a San Piero, don Mario si è fatto carico di questa situazione ed ha preso l’iniziativa, contattando Enti e Fondazioni, arrivando a coinvolgere i Ministeri competenti e insieme facendo ricerche sul campo per individuare le giuste fonti di approvvigionamento per il materiale da utilizzare per la ricostruzione. Il lavoro aveva cominciato a dare frutti concreti, tanto che sul preesistente basamento il campanile aveva cominciato a crescere in altezza. L’impresa ha poi subito una battuta d’arresto, essendo venuto a mancare, nel giro di pochi mesi, il sapiente regista che aveva saputo promuovere l’iniziativa.