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Gli ex giardini rustici di Corso Garibaldi, in centro storico a San Miniato, da oggi sono dedicati alle vittime delle foibe. Oltre ad una nuova intitolazione, in quest’area a verde è stato anche installato anche un cippo monumentale, una pietra carsica proveniente da Trieste, sul quale è stata apposta una targa in memoria delle tante vittime. Il Comune di San Miniato ha celebrato così il Giorno del ricordo, la commemorazione istituita nel 2004 per onorare le vittime dei massacri delle foibe e dell’esodo Giuliano-Dalmata, alla presenza del presidente del consiglio comunale Vittorio Gasparri, del sindaco di San Miniato Simone Giglioli, del consigliere delegato alla memoria Michele Fiaschi, del parroco di San Miniato don Francesco Zucchelli, delle autorità civili, militari, delle associazioni, degli studenti e delle studentesse delle scuole secondarie di primo grado degli istituti comprensivi “Buonarroti” e “Sacchetti” che, dopo l’inaugurazione, hanno preso parte anche alla seduta consiliare aperta che si è svolta nella sala del Bastione.
“L’intitolazione di questi giardini è la conclusione di un lungo percorso che il consiglio comunale ha compiuto, iniziato nell’aprile 2020, con la presentazione da parte del consigliere Michele Altini di una mozione – ha dichiarato il presidente del consiglio comunale Vittorio Gasparri -. Da qui, grazie agli incontri nelle commissioni, il consiglio comunale unanimemente ha deciso per l’intitolazione e la posa della pietra carsica in ricordo delle vittime delle foibe negli ex giardini rustici dove, ogni anno, il 10 febbraio, verrà deposta una corona di alloro. E’ una decisione condivisa, che ha visto i rappresentanti delle diverse forze politiche concordi sulla necessità di rispettare la storia e le vittime”.
“Quello di oggi è un atto simbolico e un’occasione di riflessione su una delle tante tragedie della seconda guerra mondiale, nella quale il nostro Paese fu trascinato dalla dittatura fascista – ha dichiarato il sindaco Simone Giglioli -. Per questo è importante ricordare le tante vittime sul confine orientale ed è importante ricordarle tutte, non solo per il doveroso tributo alla nostra memoria nazionale, ma anche per immaginare un domani più pacifico e prospero, in un’Europa sempre più unita, dove già oggi italiani, sloveni e croati sono uniti, collaborano, usano la stessa moneta e costruiscono insieme il loro futuro”.