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Mannocci (Lega): “No alla direttiva dell’Unione Europea che impone una nuova tassa sulla casa!”

Sarà discussa nel Consiglio Comunale di giovedì prossimo – 16 Febbraio, dalle 14 –  su iniziativa del consigliere Gino Mannocci –  primo firmatario,  unitamente ai consiglieri Laura Barsotti e Giovanni Pasqualino, tutti della Lega  – la mozione  affinché il Consiglio Comunale dica no alla direttiva dell’Unione Europea (al momento ancora in fase di trattativa), che, prevedendo l’obiettivo “emissioni zero”, imporrebbe entro il primo gennaio 2030 per tutti gli immobili residenziali l’ottenimento della classe energetica E  (e successivamente, dopo altri tre anni, nel 2033, dovranno arrivare alla classe D, ed essere ad emissione zero nel periodo compreso tra il 2040 e il 2050).

Questa mozione  – così commenta il consigliere Mannocci, nella foto  –  spiega che la maggior parte degli immobili italiani ha una classe energetica di riferimento tra G e F.  Considerato che l’avanzamento di classe energetica richiede solitamente un taglio dei consumi di circa il 25%, e che per raggiungere quel taglio sono necessari interventi come cappotto termico, sostituzione degli infissi, nuove caldaie a condensazione, pannelli solari, cioè interventi che costano tranquillamente varie decine di migliaia di euro,  il provvedimento europeo diventa l’ennesima “tassa” sulla casa. Insomma, per la Lega se non c’è da subito una forte opposizione saranno certamente ingenti i costi che gli italiani dovranno sostenere per adeguare i propri immobili agli standard energetici  previsti, senza considerare la perdita di valore degli immobili per quei proprietari che non siano in grado di sostenere questi costi. 

Inoltre – aggiunge Mannocci – questa iniziativa comunitaria non tiene affatto in considerazione le specificità dei diversi Paesi, ed in particolare dell’Italia, dove imporre la transizione energetica con tali modalità non sarebbe altro che un danno per il patrimonio immobiliare nazionale.

Infine – conclude l’esponete del Carroccio – è urgente prendere posizione e far sentire la propria voce in Europa dal momento che alcuni giorni fa il premier svedese Ulf Kristersson, presidente di turno dell’Unione europea, ha dichiarato che l’Unione Europea  si impegna ad approvare la cosiddetta “direttiva sulle case green” entro sei mesi”.