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Tessuti nati da funghi parassiti, outfit che raccontano la rinascita dopo traumi o violenze e riutilizzo di materiali di scarto

Dal tessuto vegetale, simile alla pelle, ricavato da un fungo parassita che cresce sul tronco degli alberi, alle sperimentazioni nel campo green con lavorazioni manuali e trattamenti artigianali, fino all’utilizzo di pellami di scarto e difettati per lanciare messaggi di inclusività e accettazione. Così come ogni stilista non pone limiti alla sua creatività, anche gli studenti del corso di laurea in Fashion Design di Istituto Modartech non hanno rinunciato a seguire le loro intuizioni durante l’intero anno accademico e adesso presentano i risultati del loro lavoro al “Graduation Day”, tradizionale appuntamento dedicato alla consegna dei diplomi di laurea dell’Istituto. Quest’anno la scuola di alta formazione di Pontedera assegnerà 28 diplomi ad altrettanti studenti provenienti da tutta Italia, che già prima di indossare la corona d’alloro hanno intrapreso collaborazioni con importanti realtà del Made in Italy: Armani, Valentino, Max Mara, Yves Saint Laurent, Scervino per citare solo alcuni dei brand attualmente coinvolti

“Anche quest’anno portiamo progetti di laurea di altissimo livello, dedicati in gran parte alla sostenibilità ambientale, una tematica che si sposa perfettamente con i valori portati avanti dall’Istituto – spiega Alessandro Bertini, Direttore di Istituto Modartech. – Da almeno dieci anni, infatti, crediamo che la tutela dell’ambiente, insieme ad altri importanti aspetti sociali come l’inclusività e la tutela del Made in Italy, siano ambiti con i quali la moda deve confrontarsi. Crediamo che questa sia la strada giusta per il futuro e a confermarcelo sono i numeri: quest’anno la rete di partner tecnici sale a quota 200 ed il network di aziende coinvolte supera le 800 realtà. Infine, la percentuale di studenti che una volta terminati gli studi trova lavoro a pochi mesi dalla laurea, si conferma dell’87%”.

Elementi, questi, che fanno di Istituto Modartech una porta di eccellenza sul mercato del lavoro per gli studenti, che durante il percorso di studi hanno avuto anche l’opportunità di farsi conoscere da head hunter e talent scout sulle passerelle di manifestazioni di settore come Alta RomaMilano Fashion Week, Micam, Fashion Graduate e molte altre. Diversi anche i riconoscimenti ottenuti, come il 32° Concorso nazionale professione moda giovani di CNA Federmoda ad Altaroma, ilMittelmoda – The Fashion Award, evento che ha aperto la Milano Fashion Week 2022, oppure il concorso di DHL in collaborazione conCamera Nazionale della Moda Italiana per reinterpretare le divise dei corrieri.

Ma venendo alle proposte più originali, presentate al Graduation Day di quest’anno, troviamo gli accessori in MuSkin, un tessuto dalla consistenza simile alla pelle, ma che in realtà è 100% vegetale, in quanto deriva da un particolare fungo parassita che cresce sul tronco degli alberi di cui si nutre. Al tatto è facile confonderlo con la pelle animale, in quanto il colore e la consistenza ricordano quella del camoscio. Per questo è stato utilizzato per realizzare borse e portafogli di grande fascino. Ci sono poi outfit inclusivi, abiti che richiamano alle malattie della pelle e per questo utilizzano pellami di scarto, bollati come difettati e fallati, ma che in realtà nascondono caratteristiche uniche e particolari, oppure collezioni che partono da un racconto crudo, di violenze, soprusi e femminicidi, ma che attraverso l’utilizzo di abiti dai colori vivaci vogliono rappresentare un simbolo di rinascita e metamorfosi. Infine, trovano spazio collezioni ispirate a celebri affreschi, come “La Volta Celeste” di Palazzo Farnese a Caprarola, trionfo di colori e vivacità, oppure gli outfit che raccontano come la natura riesca sempre ad imporsi, anche laddove non pare esserci spazio per il suo sviluppo. Progetti originali, portatori di messaggi unici e distintivi, che si esprimono attraverso l’utilizzo di materiali riciclati di rimanenze di magazzino, con attenzione a tutta la filiera e all’impiego di materie prime naturali non trattate. Una sperimentazione artistica che esalta il legame tra l’uomo e l’ambiente, dando nuova vita a filati, tessuti e pelli, dove la creatività diventa protagonista nelle lavorazioni fatte a mano, nelle tinture vegetali e nei trattamenti artigianali. Molti dei lavori degli studenti sono caratterizzati anche dalla collaborazione con partner tecnici, condividendo intenti, scelte, usi e consumi in una stretta sinergia tra formazione e mondo aziendale. Ogni percorso raccontato alle tesi di laurea di quest’anno esalta il ritorno alle origini e la riscoperta delle radici, valorizzando l’incontro tra creatività, territorio, antichi saperi artigiani e sostenibilità.