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Sono oltre 15 milioni le famiglie italiane interessate dai saldi che prenderanno il via il 5 gennaio e dureranno 60 giorni e si calcola che ogni persona spenderà circa 133 euro, per un giro di affari di 4,7 miliardi. Secondo le stime di Confcommercio a Pisa e provincia la propensione alla spesa pro-capite si mantiene sui livelli della media nazionale: circa 110mila le famiglie pisane coinvolte negli acquisti in saldo, con una media dell’11% di spesa in più rispetto al 2022, per un giro d’affari intorno ai 30 milioni di euro a livello provinciale.
“Siamo lontani dai 160 a persona dell’inverno 2020, l’ultimo pre-pandemia, ma i numeri sono in aumento rispetto agli ultimi due anni” afferma Lorenzo Nuti, presidente di FederModa Confcommercio Pisa, membro di Giunta e Consiglio nazionale di FederModa Italia e presidente Giovani Imprenditori FederModa Italia Confcommercio. “Un dato incoraggiante che conferma quanto i saldi rappresentino un momento fondamentale per commercianti e consumatori, un’occasione unica considerato che terminato questo periodo non saremo in grado di riproporre gli stessi prezzi. Rispetto all’anno scorso registriamo un interesse maggiore per i saldi, anche grazie all’introduzione della data unica del 5 gennaio che ha significato maggiore chiarezza. Abbiamo lavorato con impegno per ottenere un’unica data che rappresenta una base da cui partire per richiedere il posticipo della data di inizio dei saldi. Durante la stagione tradizionale i clienti hanno speso meno del solito per calzature e abbigliamento e a rallentare le vendite ci si è messo anche il clima, ancora particolarmente mite e addirittura quasi estivo fino all’inizio di novembre”.
Tra i capi più ricercati “Ci sono quelli più comodi e da usare nella quotidianità, come sneakers, maglieria, jeans, camicie e accessori, ma con la fine delle restrizioni è tornato l’interesse anche per vestiti e abiti da cerimonia”.
“I saldi sono l’occasione ideale per far recuperare un po’ di ossigeno e la liquidità necessaria ai commercianti per il nuovo anno, a maggior ragione dopo mesi difficili in cui l’esplosione dei costi energetici e l’inflazione in costante umento hanno minato la propensione alla spesa delle famiglie” dichiara il direttore di Confcommercio Provincia di Pisa Federico Pieragnoli. “I negozi di vicinato rappresentano una garanzia di professionalità e qualità, una vera opportunità per i consumatori in questo periodo dell’anno”.
Confcommercio ricorda le regole base dei giorni di saldi
1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
2. Prova dei capi: non c’è obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante.
3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante.
4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.
5. Indicazione del prezzo: è obbligo del negoziante indicare il prezzo normale di vendita e lo sconto. Non necessaria l’indicazione del prezzo finale risultante dopo lo sconto.
6. Modifiche e/o adattamenti sartoriali: sono a carico del cliente, salvo diversa pattuizione.