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Volterra XXII è organizzata dal Comune di Volterra con il sostegno di Regione Toscana e il contributo di Iren, Altair Chimica, Solvay, Unicoopfirenze, Magazzini Mangini, Toscana Energia, Gruppo Granchi.
13-27 dicembre
Mercatino di solidarietà
Logge di Palazzo Pretorio, piazza dei Priori, Volterra
Giovedì 15 dicembre
Le parole sfondano i muri
Teatro di San Pietro, via Don Minzoni 49, Volterra
Per “Volterra accoglie Marco Cavallo” letture dal percorso di scrittura creativa di gruppo al tempo del Covid. A cura di Inclusione, Graffio e Parola Onlus. Orario: dalle 17 alle 19.
Venerdì 16 dicembre
Il Poeta d’oro. Il Gran Teatro immaginario di Giuliano Scabia
Palazzo dei Priori, Volterra
Per “Volterra accoglie Marco Cavallo” alle ore 16 nella Sala espositiva sottotetto del Palazzo dei Priori, inaugurazione della mostra “Il poeta d’oro. Il gran teatro immaginario di Giuliano Scabia”, una grande esposizione dedicata all’artista, poeta e scrittore scomparso nel 2021. In mostra foto, disegni, poesie, pubblicazioni, costumi, oggetti, piccoli pupazzi, totem giganti e cantastorie arricchiti da contributi video e sonori, che ricreano le suggestioni poetiche dello scrittore e drammaturgo, regista e romanziere, affabulatore ed esploratore dell’immaginario, provando a ricostruirne le idee e le azioni rivoluzionarie. A cura di Andrea Mancini e Massimo Marino. Prodotta dal Comune di Rosignano Marittimo, Fondazione Armunia, Fondazione Giuliano Scabia. Realizzata a Volterra con la collaborazione della Cooperativa Itinera. La mostra resterà aperta al pubblico fino al 26 febbraio 2023.
Alle ore 17 nella Sala del Maggior Consiglio di Palazzo dei Priori, presentazione del libro “Il poeta d’oro. Il gran teatro immaginario di Giuliano Scabia” di Massimo Marino, ed. La Casa Usher. Sarà presente l’autore in dialogo con Armando Punzo, regista e fondatore della Compagnia della Fortezza e Dario Danti, assessore alle Culture del Comune di Volterra. Figura complessa e risplendente nel panorama culturale e artistico italiano, possiamo considerarlo prima di tutto un poeta in viaggio continuo nelle trasformazioni della lingua e della società italiana alla svolta del Millennio. Dolce e acuto è stato il suo sguardo alla natura e alle sue trasformazioni causate dagli interventi umani. Dagli inizi degli anni Sessanta del Novecento, con il suo Teatro Vagante ha rotto i canoni della tradizione teatrale, dilatando la scena, praticando un teatro a partecipazione che è andato nei manicomi, in paesi della montagna e della pianura, in quartieri periferici e centri storici di città, in festival internazionali, guidato sempre dal motto di Witold Gombrowicz: «Coloro insieme ai quali canti modificano il tuo canto». All’interno delle esperienze condotte a Trieste da Franco Basaglia nel 1973 ha costruito con altri artisti, con dottori, infermieri e pazienti, Marco Cavallo, grande animale azzurro di cartapesta simbolo della liberazione dall’oppressione manicomiale, contribuendo al processo che ha portato alla Legge 180 e alla chiusura degli ospedali psichiatrici. Ha insegnato per più di trent’anni al Dams di Bologna, mettendo alla prova nei suoi corsi testi e convenzioni teatrali (il libro Scala e sentiero verso il paradiso, pubblicato postumo nel 2021 da La casa Usher, documenta questo percorso). È autore di numerose opere teatrali, di poesia e dei romanzi dei due cicli dell’Eterno andare e di Nane Oca, pubblicati da Einaudi.
Fino all’8 gennaio 2023
Ad pristinam formam reditum
Saletta del Giudice Conciliatore, Palazzo dei Priori, Volterra
Libri e stampe della Biblioteca Guarnacci e dell’Archivio Storico Comunale restaurati con il contributo del Rotary Club di Volterra. Orario: dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.
Fino all’8 gennaio 2023
Mino Trafeli: la scultura impossibile 2018-1980
Sala Bianca, Palazzo dei Priori, piazza dei Priori 1, Volterra
La mostra “Mino Trafeli: la scultura impossibile 2018-1980” a cura di Marco Tonelli e del Comitato per la promozione dell’opera di Mino Trafeli, è la prima tappa di una trilogia che si svolgerà nel Palazzo dei Priori, dedicata all’opera dello scultore volterrano (1922-2018) più rappresentativo della città toscana, nell’anno del centenario della nascita dell’artista. La mostra, con cadenza annuale e con un ordine cronologico invertito, come era nello spirito destabilizzante della poetica di Trafeli, dalle ultime opere alla produzione iniziale, vuole rendere testimonianza non solo della sua scultura, ma anche del suo spirito irriverente, ironico, mai fisso e sempre in cambiamento, come dimostrano le modificazioni continue di opere, le loro distruzioni, le loro combinazioni e riutilizzazioni sempre differenti, la pratica della decostruzione di immagini plastiche e video. La parola “impossibilità” è per Trafeli una parola chiave e fondamentale che compare spesso nei titoli delle sue opere, ma per Trafeli spazio era anche il contesto, il laboratorio, lo studio di lavoro in cui l’opera poteva essere agita (una scena teatrale, una scultura partecipata o maneggevole, indossabile, praticabile). È dunque partendo da queste premesse che la mostra di inaugurazione dello spazio dedicato a Trafeli presenterà le sculture realizzate negli ultimi trent’anni all’interno del padiglione Ramazzini dell’ex manicomio di Volterra, che l’artista aveva adibito a proprio studio, arrivando agli ultimi disegni di scultura e passando per opere dedicate al mito di Ulisse e opere video. È prevista anche la creazione di un itinerario virtuale che consentirà la visita delle più importanti opere di Trafeli sul territorio.
Fino all’8 gennaio 2023
Mino Trafeli: gli studi, la grafica, la scultura
Centro Studi Espositivo Santa Maria Maddalena FCRV, piazza San Giovanni, Volterra
La mostra “Mino Trafeli: gli studi, la grafica, la scultura”, a cura di Marco Tonelli e del Comitato per la fruizione pubblica delle opere di Mino Trafeli, con fotografie di Fabio Fiaschi, è in programma al Centro Studi Espositivo Santa Maria Maddalena, all’interno del progetto “Anima dia Volterra”, parallelamente alla mostra “Mino Trafeli: la scultura impossibile 2018 – 1980” che ha luogo nel Palazzo dei Priori. Sono qui esposte le fotografie realizzate di Fabio Fiaschi degli studi dell’artista (Via Ricciarelli, Porta all’Arco e padiglione Ramazzini dell’ex ospedale psichiatrico), studi dove si incontrava Trafeli e si parlava con lui di arte, immaginando il lavoro a venire e vedendo modificare quello in progress, e una nutrita serie di opere grafiche (disegni, litografie e acqueforti) realizzate dall’artista tra 1963 e 1980, che insieme a sculture di piccole dimensioni, che vanno da bronzi a alabastri a sculture agibili o impossibili o strumenti musicali, danno l’idea dell’apertura linguistica dell’opera di Trafeli a ogni tipo di sperimentazione, sia sulla sua stessa poetica sia sulla storia dell’arte, che l’artista volterrano del resto andava continuamente ripensando, come dimostrano in mostra i suoi omaggi grafici dedicati a Duchamp, Brancusi, Braque, Klimt, Michelangelo.