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Il Comune di Volterra, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia e l’Associazione Carte Blanche organizzano per venerdì prossimo, 9 dicembre, alle ore 21 nel Teatro di San Pietro (via Don Minzoni 49, Volterra) lo spettacolo teatrale “Un Gramsci mai visto” di e con lo storico Angelo D’Orsi e l’accompagnamento musicale di Madaus.
Antonio Gramsci è il pensatore italiano più studiato oggi nel mondo, ma poco conosciuto in Italia al di fuori della cerchia di specialisti. Angelo D’Orsi, uno dei maggiori studiosi di questo grande intellettuale, vuole contribuire a rompere questo steccato, e far arrivare la figura di Gramsci al più vasto pubblico, a un pubblico “popolare”. I tempi sono maturi per riscoprire parole, idee, insegnamenti di vita di questo straordinario personaggio: l’educatore, il militante rivoluzionario, il dirigente politico, il pensatore a tutto campo. Specie oggi, in una fase storica in cui abbiamo tutti bisogno di bussole e punti di ancoraggio per uscire da questa lunga “notte della Repubblica”. E Gramsci, con la ricchezza del suo pensiero critico, con la sua dirittura morale, con il suo rigore intellettuale, con la sua creatività, con i suoi interessi ampi e multiformi, è un punto di riferimento tanto importante quanto negletto.
A partire dal suo volume “Gramsci. Una nuova biografia” (Feltrinelli), che ricostruisce vita e pensiero del pensatore rivoluzionario in modo piano, adatto a chi di Gramsci non sappia nulla, ma anche a chi sappia tutto, D’Orsi ha deciso di far conoscere quella vita anche in una forma diversa, ossia teatrale, con un Gramsci che si racconta in prima persona.
L’appassionata narrazione della vita di Gramsci, nella forma di cinque monologhi (corrispondenti alle cinque parti del libro), dialoga con momenti di musica e canti popolari di lotta e di lavoro, tratti dalla tradizione orale contadina e operaia degli inizi del ‘900.
Le vicende umane di Gramsci, vengono così proposte, in un intreccio con le vicende politiche e l’elaborazione di un pensiero originale, con la sua lenta affermazione sulla scena politica nazionale e internazionale, nei diversi contesti geografici, politici e umani, dalla Sardegna a Torino, dalla Russia al ritorno in Italia fino al carcere e alla clinica dove morrà, con la stesura dei Quaderni, e delle Lettere. Il tutto, sempre accompagnato e arricchito dalla musica e dal canto.
Lo spettacolo costituisce un unicum che riesce a coinvolgere lo spettatore mediante il ricorso a diversi registri e linguaggi. Si tenga conto che Gramsci stesso non soltanto amava il teatro, fu critico teatrale e riteneva il teatro un mezzo formidabile di pedagogia di massa, ma era anche attentissimo ai fenomeni e alle manifestazioni di folclore, inoltre amava la musica e teorizzò il concetto di nazionale-popolare.
Si tratta dunque di un vero spettacolo gramsciano, oltre che di uno spettacolo su Gramsci, recitato in prima persona come se il narratore/attore – interpretato da Angelo d’Orsi – fosse lo stesso Antonio Gramsci.
Angelo d’Orsi è stato allievo di Norberto Bobbio e Ordinario di Storia del pensiero politico all’Università di Torino. È autore di oltre trenta volumi, di centinaia di saggi e articoli. Da anni studia la vita e il pensiero di Antonio Gramsc. Dirige la “Bibliografia Gramsciana Ragionata” (Viella, 2008), “Historia Magistra. Rivista di storia critica” e “Gramsciana. Rivista internazionale di studi su Antonio Gramsci”. Collabora a varie testate giornalistiche.